Ancora chiusa Via di Castel Fusano. Cittadini e operatori dell'Ospedale Grassi infuriati: "Quel tratto è fondamentale per raggiungere il nosocomio"
Il traffico già complicato del X Municipio, dal 3 novembre scorso risente in modo decisivo del provvedimento di chiusura della Pineta di Castel Fusano scattato in questo quadrante cittadino così come in altre zone della Capitale, con l’ordinanza del Sindaco Gualtieri durante l’allerta meteo.
La severa disposizione di traffico però, nonostante l’allerta sia cessata da giorni, risulta ancora vigente e sta creando non pochi problemi ai residenti che si sono rivolti in queste ore alla Consigliera di FDI in Assemblea Capitolina Mariacristina Masi e Pierfrancesco Marchesi, già Consigliere del X Municipio, affinché si attivino per svelare tempi e intenzioni dell’Amministrazione sulla riapertura.
L’ordinanza del Sindaco del 3 Novembre, effettuata per prevenire incidenti durante l’allerta meteo per il vento a Ostia è tuttora vigente, con il risultato visibile nella foto in copertina di una serie di strade a questo punto inutilmente transennate e il divieti di transito delle auto.
Un problema non da poco ovunque questo atto ufficiale renda ancora lecita l’interdizione dei veicoli, che secondo il testo non dovrebbero in primis transitare sui tratti stradali che attraversano la Pineta, che infatti per questo motivo, risulta ancora chiusa da allora.
In pratica come una sorta di fascia verde obbligata da cartelli e segnaletica, secondo le indicazioni dell’ordinanza, la condizione di pericolo sarebbe ancora tale da dover tenere chiusa la zona di via di Villa di Plinio, da via Cristoforo Colombo a piazza del Cinghiale, viale del Mediterraneo e via del Gran Pavese fino all’incrocio con via Colombo. Un bel po’ di chilometri insomma, che sul territorio hanno il loro peso sulla circolazione.
“L’atto dice anche fino a cessata esigenza – dichiarano i consiglieri -, ma francamente vorremmo capire quando e come cesserà questa esigenza, anche per poter organizzare meglio la viabilità del quadrante. Una chiusura molto lunga sarebbe una novità per il territorio, su cui vorremmo comprendere i motivi che abbiano spinto a un provvedimento così severo. Per questo – prosegue la nota -, e presentando un’interrogazione a risposta scritta in Campidoglio potremo sapere quali sono le intenzioni dell’Amministrazione in merito e soprattutto se si sia provveduto a coinvolgere tutti gli attori competenti per metterla in sicurezza e valutare la riapertura”.
Sulla decisione della lunga chiusura di un tratto della Pineta, dove si accede ad abitazioni, tenute agricole, attività di ristorazione, un campeggio e un centro sportivo, oltre ad essere il percorso più veloce per raggiungere l’ospedale dalla Via del Mare e la Colombo, e inutile dire quali siano state le reazioni recenti degli automobilisti.
Il meno che capita da giorni sono i blitz degli automobilisti, che scattano con il favore del buio per spostare di peso parte delle transenne e passare. Estremi rimedi ad una situazione molto privante e assurda sulla quale peraltro manca la più totale informazione.
“Se sono in previsione interventi chiediamo il cronoprogramma. I cittadini del Litorale hanno il diritto di essere correttamente informati” – concludono Mariacristina Masi e Pierfrancesco Marchesi.
Proprio oggi mercoledì 13 dicembre, è stata infine protocollata la richiesta di urgente riapertura di Via di Castel Fusano. A firmarla Giuseppe Conforzi, in qualità di Capogruppo del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia nel Municipio Roma X, indirizzandola alla Presidenza della Regione Lazio, al Sindaco Gualtieri e a Mario Falconi, alla guida del mini governo del X Municipio.
Con la richiesta di riapertura della strada poi nell’oggetto è anche esplicitata la necessità contestuale di un intervento di messa in sicurezza da parte della Protezione Civile per rendere percorribile il tratto nel caso in cui tronchi o rami siano ancora presenti ad occupare l’asfalto.
“Un tratto – ribadisce Conforzi – fondamentale via di comunicazione con il nosocomio ospedaliero territoriale Giovan Battista Grassi“.