Roma, il cinema italiano perde Mario Valdemarin: lavorò con Strelher, Monicelli, Pietrangeli e Bolognini

Si è spento a Roma l'attore Mario Valdemarin: nella sua carriera tra teatro, Tv, cinema italiano e internazionale, spiccano ruoli in film capolavoro come "La Grande Guerra"

In primo piano sulla destra Mario Valdemarin. sullo sfondo scene da "La Grande Guerra" e "Arrangiatevi" - di pubblico dominio

Il mondo del cinema perde Mario Valdemarin, l’attore triestino ma romano di adozione è deceduto oggi all’Ospedale Policlinico Umberto I all’età di 97 anni. Lavorò nella Compagnia dei Giovani fondata da Giorgio Strelher, e con Rossella Falk e Romolo Valli fu uno degli attori più apprezzati del cinema italiano tra gli anni ’60 e ’70.

Si è spento a Roma l’attore Mario Valdemarin: nella sua carriera tra teatro, Tv, cinema italiano e internazionale, spiccano ruoli in film capolavoro come “La Grande Guerra”

Si è spento questa mattina a Roma all’età di 97 anni l’attore Mario Valdemarin, attivo nel cinema, nel teatro e nella televisione, per oltre quaranta anni di carriera.

Valdemarin è venuto a mancare all’Ospedale Policlinico Umberto I circondato dall’affetto dei suoi cari tra cui sui figlio Daniele, che seguendo le sue orme ha intrapreso gli studi dell’Accademia di Arte Drammatica, e in queste ore ha voluto ricordarci il lungo percorso di suo padre, in ogni tappa a modo suo necessaria, per consolidare la sua professione di attore: dalle partecipazioni ai fotoromanzi, ai quiz televisivi che lo hanno peraltro reso celebre, come grande campione della trasmissione televisiva di Mike Bongiorno “Lascia o raddoppia?”

Al di là della gavetta però, Mario Valdemarin, così come Rossella Falk e Romolo Valli, fu uno degli attori più apprezzati di quel periodo glorioso del cinema italiano che prese forma negli anni ’60, attraversato da un momento a dir poco brillante, dove sul grande schermo il meno che si poteva trovare era una commedia di Mauro Bolognini o uno spaghetti western diretto da registi e sceneggiatori come Fernando Cerchio.

Quegli anni furono proprio quelli della carriera più florida dell’attore triestino, notato e scelto tra le varie, da Giorgio Strelher, per partire dalla porta principale della carriera di un attore, e cioè il teatro della Compagnia dei Giovani, prima di entrare nel calderone delle produzioni cinematografiche dell’epoca.

Da questa scuola infatti, vero e proprio trampolino di lancio per il cinema, anche registi del calibro di Mario Bolognini, Antonio Pietrangeli e Mario Monicelli, non impiegarono molto a notarlo e sceglierlo per diversi ruoli, tra i più significativi della sua carriera, e nei film che ancora oggi rappresentano un’epoca.

Parliamo di pellicole come “La Grande Guerra” di Mario Monicelli, o di una piccola perla di cinema drammatico come “Nata di Marzo” di Antonio Pietrangeli, o ancora commedie come “Arrangiatevi” di Mauro Bolognini e “Io, io, io… e gli altri”, per la regia di Alessandro Blasetti, solo per citarne alcune.

Numerose poi le partecipazioni a tanti film tra i generi più vari e amati di quegli anni, per i veri sognatori dell’avventura, come “Sandokan, la tigre di Mompracem”; o spaghetti western come “Per un dollaro di gloria”, tra le produzioni italo straniere.

Insomma in lui, attore di mestiere come vuole la regola di chi vuole calarsi e vivere a pieno la settima arte, coesistevano tutte le virtù che contano davanti alla macchina da presa, la straordinaria espressività, il talento e il fascino che non lo ha mai abbandonato anche negli anni più maturi.

E oggi ad ereditarne il talento e la bellezza è suo figlio Daniele, che ne ha annunciato la dipartita e i funerali, che si svolgeranno nella chiesa di San Bellarmino a piazza Ungheria domani 13 dicembre alle ore 15,30.