Pedone ucciso a Monte Sacro, i pirati della strada due ragazzini

Il pedone stava attraversando sulle strisce. In pirati si sono costituiti una settimana dopo

Foto di archivio

Sono due ragazzini di 15 e 18 anni i pirati della strada che il primo dicembre hanno investito e ucciso un pedone con uno scooter rubato tra il Tufello e Monte Sacro. Luigi Locantore, un insegnante in pensione di 70 anni, di Matera in quei giorni a Roma in visita dai figli, era morto il giorno dopo in ospedale.

Il pedone stava attraversando sulle strisce. In pirati si sono costituiti una settimana dopo

I due si sono costituiti al commissariato Serpentara l’altra mattina. “Abbiamo trovato uno scooter abbandonato, lo abbiamo preso per fare un giro. Poi un’auto ha fatto una manovra azzardata ci siamo ritrovati contro quell’uomo. Siamo caduti e fuggiti via per paura. Non pensavamo a una cosa così grave Non pensavamo potesse morire”.

Le accuse

I due, entrambi romani, ora dovranno rispondere dei reati di ricettazione e omissione di scorso. Il conducente dello scooter anche di omicidio stradale ma per lui non sono scattate le manette in quanto non è stato fermato sul fatto.

Il pedone stava attraversando sulle strisce pedonali di viale Carnaro, all’altezza di via Peralba, intorno alle dieci di sera, quando è stato falciato dallo scooter, un Piaggio Liberty 250, poi risultato rubato un mese prima.

Papà era venuto a trovarci per alcuni giorni ed invece è morto per due delinquenti che giravano a tutta velocità con un mezzo rubato“, lo sfogo dei figli.

Erano stati alcuni passanti a chiamare i soccorsi: il 70enne è stato portato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Sandro Pertini dove è stato stabilizzato e poi trasferito al policlinico Gemelli. Ma non ce l’ha fatta: troppo gravi le ferie, nel tardo pomeriggio del giorno dopo è morto.

I caschi bianchi della Municipale del gruppo Aurelio e i poliziotti del commissariato Serpentara in quel momento erano riusciti solo a ricostruire la targa del mezzo e quindi che risultava rubato. Nessuna traccia però dei due pirati che alla fine probabilmente spinti dai familiari hanno deciso di costituirsi e confessare. Il loro racconto, per ora informale, non sembra comunque convincente.

Il furgone “pirata”

Negli stessi giorni un altro pedone era stato investito e ucciso da un pirata della strada alla guida di un furgone. Arturo Ferettini, rider di 56 anni, era morto così all’alba del 5 dicembre a La Storta non lontano da casa. In questo caso a costituirsi un operaio di 60 anni: “Ho avuto paura e sono scappato via”, ha detto solo la sera presentandosi in una caserma.