Itinerari, luoghi da vedere, i prodotti tipici e le tradizioni
Chiudete gli occhi e pensate a Nemi. Sicuramente tra le prime immagini che vengono alla mente ci sono delle deliziose fragoline e un lago che dona relax. Sono due caratteristiche di questo piccolo e delizioso borgo dei Castelli Romani che si affaccia sul lago di origine vulcanica, simile a quello di Albano ma molto più piccolo.
E’ proprio qui che andiamo oggi, con questo itinerario attraverso i pittoreschi vicoli, i tanti punti di interesse che la cittadina offre, le botteghe artigiane, i ristoranti in cui si possono degustare le delizie locali.
Il borgo si trova a 526 metri di altezza e vanta dei riconoscimenti importanti. E’ inserito, infatti, nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia ma ha anche la Bandiera arancione, il marchio di qualità del Touring Club italiano.
Dal punto di vista naturalistico una delle mete da visitare è il Parco dei Castelli romani di cui Nemi fa parte. Largo, quindi, a tragitti a piedi o in mountain bike verso boschi di lecci e di castagni ma anche verso quel lago così famoso che, per millenni, ha custodito il mistero legato alla presenza di due navi romane recuperate, come vedremo, nel 1900.
Da vedere Palazzo Ruspoli, la cui storia inizia tra il IX e il X secolo d.C. come Castello medievale e che rappresentava l’unico accesso al borgo fortificato. La trasformazione da castello a palazzo avvenne in concomitanza con la demolizione della chiesa di Santa Maria de Puteo, nella prima metà del 1600.
Alla Pullarella si conserva ciò che resta dell’antico borgo medievale, con vicoli stretti e abitazioni su più piani.
Altra tappa la fontana della Medusa, opera del 2008 dell’artista Mastrolorenzi, che trae ispirazione dalla decorazione che si trova sulle travi delle due navi realizzate dall’imperatore Caligola e rinvenute sui fondali del lago nemorense tra il 1928 ed il 1932.
Non è l’unica fontana da vedere. Ricordiamo, infatti, anche quella della Dea Diana in piazza Roma e la fontana dei leoni, realizzata nel 1951, che deve il suo nome alla forma delle due bocche da cui esce l’acqua.
Nella parte alta del borgo si trovano due fontanili, un tempo importante luogo di aggregazione per la popolazione di Nemi.
Passeggiando per il borgo si possono vedere la statua della Grande Madre Terra e quella di Caligola, che si trova all’angolo tra il corso e Piazza Umberto I.
Caligola fece costruire, appunto, quelle due sontuose navi romane sulla riva settentrionale del bacino, una aveva la funzione di palazzo e la seconda di tempio. Le due navi vennero affondate a causa della damnatio memoriae che colpì l’imperatore. Tutto ciò che era ricollegabile a lui venne, infatti, distrutto. Quando le navi vennero recuperate per conservarle venne aperto un Museo ma il 31 maggio del 1944 un incendio doloso le distrusse. Oggi il Museo ospita ciò che resta di esse. È visitabile ogni giorno dalle 09.00 alle 19.00
Da vedere, inoltre, il santuario di Diana Nemorense, la chiesa del Crocifisso che venne fatta costruire da Mario Frangipane tra il 1639 ed il 1645, la chiesa parrocchiale di Santa Maria del Pozzo costruita all’inizio del 1600.
Nel punto più alto del paese si trova il Belvedere Ceyrat, che prende il nom dalla località francese dell’Auvergne, con la quale Nemi è gemellata dal 1989. Da qui si ammira il paesaggio del lago vulcanico o del mare. In estate si può ammirare il fenomeno detto delle “tre lune” perché la luna crea un fenomeno ottico particolare specchiandosi nel mare e nel lago.
Altra tappa la Terrazza degli Innamorati, che trae la sua denominazione dagli amori mitologici della valle del lago, quello tra Diana e Virbio e tra Numa Pompilio e la Ninfa Egeria.
Nemi è nota per le sue buonissime fragoline di bosco. Girando per il paese si possono degustare ma si possono anche acquistare portando a casa dei piccoli vasi con questi prelibati frutti oppure si possono trovare nei boschi, dove crescono spontaneamente.
Secondo la leggenda nell’antica Roma queste fragoline venivano mangiate da Adone. Quando morì, Venere pianse disperatamente per lui e le sue lacrime si trasformarono, in terra, nei frutti che tutti conosciamo. A questo mito è legata la nascita della scultura “La mano dei desideri”, in bronzo, opera dell’artista internazionale Marco Manzo. Accanto si trova una mano più piccola dove i visitatori possono poggiare il volto esprimendo un desiderio.
Le fragole, raccolte tra maggio ed ottobre, vengono usate per tanti prodotti tipici locali, dolcetti di vario tipo o per fare il liquore chiamato, appunto, Fragolino.
Nella prima settimana di giugno si festeggia la Sagra delle fragole, uno degli appuntamenti che appartengono alla tradizione, visto che si svolge dal 1922. In questa occasione sfilano le “fragolare”, le ragazze del borgo, con indosso il costume tradizionale costituito da gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e mandrucella di pizzo in testa.
Da gustare, nei ristoranti locali, anche altri piatti tipici come le fettuccine ai funghi porcini o con sugo di cacciagione, il baccalà in guazzetto e la coratella con fave.
In auto
Dal Raccordo anulare di Roma uscire su via Appia e, all’altezza dell’aeroporto di Ciampino, proseguire per la via dei Laghi fino a Nemi. In alternativa, provenendo sempre dal Raccordo anulare uscire su via Appia e proseguire fino a Genzano, poi continuare su via Nemorense fino a Nemi.
Provenendo dall’autostrada A1, uscire al casello di San Cesareo girare a destra su via Casilina, poi subito a sinistra fino a raggiungere via Tuscolana, proseguire per i Pratoni del Vivaro e procedere fino a Nemi.
In bus e treno
È possibile raggiungere il centro di Nemi utilizzando i treni della relazione Roma – Velletri e scendendo nella stazione di S. Gennaro, dove, negli orari prestabiliti, sono presenti i bus del servizio intermodale che effettuano il collegamento con il centro del borgo.