Fiumicino, morto Giancarlo Vittorio Guaraldi: era stato aggredito nella sua villetta

I familiari hanno sempre ritenuto che l'anziano fosse stato vittima di un'aggressione

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Foto di repertorio Canaledieci.it

E’ morto all’ospedale Grassi di Ostia, dopo dieci giorni di agonia, Giancarlo Vittorio Guaraldi, 82 anni, ex capo meccanico di Alitalia. L’uomo era stato trovato nella sua villetta di Fiumicino supino, ferito e in terra, da un vicino e dal genero lo scorso 24 novembre.

I familiari hanno sempre ritenuto che l’anziano fosse stato vittima di un’aggressione

Un’aggressione brutale che gli ha provocato un’emorragia gravissima, quella di cui è rimasto vittima Guaraldi.

Sul posto erano andati i carabinieri della locale stazione. Inizialmente era stata avanzata l’idea di un raptus che avrebbe colpito l’anziano e che lo avrebbe spinto a gettare via i vestiti e a ribaltare i cassetti. La porta di ingresso, infatti, era chiusa. I familiari hanno sempre ritenuto che, a ridurlo in quello stato, fosse stato invece un pestaggio. 

In cucina è presente una seconda porta e non si può escludere che sia stato lo stesso anziano, trovato in stato confusionale, ad averla chiusa dopo aver subito l’aggressione.

Il tutto potrebbe risalire alla sera o al pomeriggio precedente visto che è stato trovato il pentolino del latte che l’uomo aveva l’abitudine di prendere prima di andare a dormire.

L’anziano era debilitato, ipovedente, fiaccato nel fisico. Chi lo ha aggredito lo ha fatto con una violenza inaudita. Guaraldi ha riportato la frattura di due costole dorsali, una ferita lacero-contusa sull’arcata sopraccigliare sinistra, lividi sul corpo, graffi.

E poi un’emorragia gravissima che, purtroppo, non gli ha lasciato scampo.

I famigliari, assistiti dall’avvocato Sebastiano Russo, hanno sempre pensato che si trattasse di aggressione. La PM Federica Materazzo aveva ipotizzato il reato di rapina e tentato omicidio ma ora la contestazione cambierà in omicidio.

E poi resta il mistero di un fucile. Guaraldi vi era legato affettivamente ma dell’arma non c’è più traccia nella villetta.

Del caso si occupa la Procura di Civitavecchia mentre per le indagini è stato incaricato il Nucleo investigativo della Compagnia di Ostia.