Roma, l’anteprima del film “One Life” con Antony Hopkins a sostegno della cura della leucemia pediatrica

La settima arte contro i tumori del sangue: a Prati l'evento anteprima con il film di Anthony Hopkins

Nella foto l'attore Antony Hopkins - fonte instagram

L’anteprima di un film diventa un evento straordinario di raccolta fondi, e ancora di più se ad organizzarlo è la delegazione romana della Fondazione Veronesi e il film l’ultimo capolavoro con Anthony Hopkins.

La settima arte contro i tumori del sangue: a Prati l’evento anteprima con il film di Anthony Hopkins

Nella Capitale il mese di dicembre è come sempre dedicato anche agli eventi di solidarietà che si moltiplicano trasformando anche i giorni feriali nell’occasione per riunirsi anticipando di qualche giorno la festa più lieta dell’anno rafforzando lo spirito che dovrebbe legare sempre le persone sane ai malati.

E’ questo lo scopo dell’evento di sensibilizzazione sulle patologie tumorali del sangue, e di una raccolta fondi per i progetti e le ricerche di un Ente più che credibile, la Fondazione Veronesi, che anche a Roma ha una sua delegazione.

Come noto l’Ente nato venti anni fa per volontà di Umberto Veronesi, ha la finalità di promuovere il progresso scientifico attraverso l’erogazione di borse di ricerca per medici e ricercatori e il sostegno a progetti di altissimo profilo

E proprio per questo il 18 dicembre tenterà di riunire al Cinema Eden di Piazza Cola di Rienzo nel quartiere Prati, quante più persone possibile per lottare insieme contro i tumori del sangue in un’occasione che lega il cinema ad una causa importantissima, e cioè il finanziamento di una piattaforma innovativa di ricerca e di terapie per la leucemia mieloide acuta dei bambini.

La raccolta fondi è legata all’anteprima “One Life”: la trama

Il film che sarà legato a questa raccolta è l’anteprima cinematografica del film “One Life” che si svolge nel 1938 alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, quando Nicholas Winton, londinese di 29 anni, agente di borsa, avvertendo la minaccia dell’invasione della Germania di Hitler organizza un piano di salvataggio, noto come “Operazione Kindertransport” per centinaia di bambini, molti di religione ebraica, prima dell’inizio del conflitto.

Grazie a Martin Blake, che gli aveva chiesto di andare a Praga per aiutarlo a coordinare le operazioni del Comitato Britannico per i rifugiati della Cecoslovacchia e altre figure centrali come Doreen Warriner e di sua madre Babette che intanto collaborava da Londra, Winton riesce a far partire otto treni con a bordo centinaia di bambini che raggiungono la Gran Bretagna dove vengono ospitati da famiglie affidatarie. Ne era previsto un nono, ma il giorno in cui doveva partire, il 1° settembre 1939, Hitler ha invaso la Polonia e i confini in Europa sono stati chiusi.

Nella seconda metà degli anni ’80, l’impegno di Winton viene finalmente riconosciuto pubblicamente quando ha avuto l’occasione di incontrare quei bambini ormai adulti nel corso della trasmissione della BBC That’s Life!. Alla fine ne ha salvati 669 dai campi di concentramento e verrà denominato come lo “Schindler britannico”.

L’obiettivo della piattaforma di ricerca

“Si tratta di un’iniziativa di solidarietà per raccogliere fondi che contribuiranno a dare speranza a tanti bambini – spiega Matilde Bocca Salvo, responsabile della delegazione romana di Fondazione Veronesi -. I fondi saranno devoluti al finanziamento dell’innovativa piattaforma Palm Research Project, ossia una rete internazionale di istituti specializzati in campo oncoematologico finanziata da Fondazione Veronesi e coordinata dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ringraziamo Eagle Pictures che ci ha regalato la visione del film e la sala cinema”.

L’obiettivo della piattaforma di ricerca e cura dedicata alla leucemia mieloide acuta, e cioè il secondo tipo più frequente di leucemia infantile, tra le  leucemie che rappresentano un terzo di tutti i tumori dei bambini, è l’avvio della prima sperimentazione clinica in Europa della terapia genica con cellule Car-Natural Killer, per il trattamento della leucemia mieloide acuta in ricaduta, e lo sviluppo di nuove metodiche diagnostiche per questa patologia attraverso tecnologie innovative.

Secondo i dati dell’Associazione italiana registri tumori, vengono colpiti dalla leucemia mieloide acuta circa 7 bambini ogni milione. Un’incidenza che porta a un numero assoluto di nuove diagnosi in Italia pari a 75 casi annui, con un’incidenza maggiore addirittura nei bambini di meno di un anno di vita.