Il mito dei Dioscuri trova posto lungo i marciapiedi fra via Veneto e Porta Pinciana, con l’allestimento di una mostra a cielo aperto dello scultore Gianfranco Meggiato, interamente dedicata a Castore e Polluce, i “figli di Zeus” dei Greci, venerati anche dai Romani a partire dal V sec. a. C.
E’ il regalo del I Municipio di Roma Centro e dell’Associazione Via Veneto, ai cittadini ma anche ai turisti che arriveranno nella Capitale per passare le feste di Natale e capodanno, che si aggiunge con una straordinaria eleganza di forme alla Grande Bellezza, adornando gli spazi pedonali che circondano i grandi alberghi e i locali della zona, un tempo celebre per la Dolce Vita.
Via Veneto come un grande museo a cielo aperto: fino a febbraio 2024 in mostra le opere monumentali dedicate al mito dei Dioscuri
L’esposizione “I Dioscuri tornano a Roma” da qualche giorno fa bella mostra di sé nelle più belle vie del I Municipio di Roma Capitale, grazie all’impegno della “Fondazione di Arte e Cultura Gianfranco Meggiato”.
Lo scultore fa tappa a Roma con questa mostra di opere monumentali che sembrano davvero completare il paesaggio urbano capitolino, creando delle suggestive connessioni tra l’antico e il moderno.
L’allestimento è stato curato da Dimitri Ozerkov, ex direttore del Dipartimento di Arte Contemporanea dell’Ermitage di San Pietroburgo, da cui decise di dimettersi nell’ottobre del 2022 in segno di protesta contro l’invasione russa in Ucraina, e si presenta come un percorso comodamente leggibile grazie ai codici QRcode, in cui ritrovarsi e perdersi.
Un parco di installazioni incredibili, che svettano fino ad un’altezza di cinque metri e nonostante questo senza dare mai la sensazione di imporsi, grazie alla leggerezza delle volumetrie in alluminio e bronzo, ottenute con la tecnica della fusione a staffa, e della fusione a cera persa.
I figli di Zeus Castore e Polluce erano venerati anche dai Romani, e con questa mostra tornano a raccontarsi come di figli ritrovati, e a far riflettere su alcuni temi universali secondo l’interpretazione dell’autore, che attraverso queste forme ci parla di dualità e della duplicità che punta all’unità e alla fratellanza.
Nel percorso studiato da Ozerkov, a Porta Pinciana sono state collocate le due opere verticali in dialogo tra loro, e cioè Il Volo e L’Attimo Fuggente, che rappresentano proprio i figli di Zeus Castore e Polluce.
Mentre a via Veneto, è possibile trovare la Sfera Quantica, Taurus, Cubo con Cubo, Fiore d’Oriente, Scorpius, e il Doppio totem, che rappresenta il trionfo della luce che arriva sempre alla fine di un’esperienza anche negativa, e infine Cono Energia, Colonna Energia e Disco Orione.
L’esposizione resterà visibile fino a 1° di febbraio 2024, per poi proseguire con il suo tour fatto di valori e di bellezza, di mostra itinerante senza confini.