Strade disastrate e marciapiedi ridotti a discariche. E’ questa la situazione nel quadrante di Ostia intorno all’ospedale Giovanni Battista Grassi. Lo denunciano i residenti da mesi, dopo aver verificato come l’accumulo di calcinacci e ingombranti abbandonati, abbia assunto proporzioni allarmanti.
Ostia, marciapiedi distrutti e strade discarica nel quadrante di Stella Polare. I cittadini. “Servono lavori non transenne, e fototrappole contro lo sversamento di rifiuti”
Lungo i marciapiedi di via Passeroni, via Mar dei Coralli, via Mar dei Sargassi e via Caterina Segurana, si fa fatica a passare senza essere colti da un senso di avvilimento.
Qui regnano, forse con “licenza” di esistere per la poca distanza con l’isola ecologica dell’AMA, rifiuti abbandonati e spazi verdi incolti, da cui fanno capolino ingombranti di ogni tipo, tra mobili d’ufficio e addirittura estintori.
Uno stato di degrado disarmante, nonostante da tempo anche la associazioni culturali si siano dedicate a recuperarne il degrado e creare spazi di socialità per le famiglie. Ne è un esempio La Piccola Oasi di Stella Polare.
I marciapiedi distrutti poi sono diventati solo “intuibili”, ben nascosti dalle transenne diventate istallazioni storiche, che rendono un’impresa a dir poco complicata arrivare all’ingresso dell’ospedale, quando non impossibile per chi ha problemi di mobilità.
Emblematica poi la situazione del Centro Famiglia Stella Polare. Dietro a quel cancello chiuso ora, al posto dei servizi al cittadino, c’è solo un cumulo di sporcizia e fogliame, pronto a tappare i tombini.
Sono i residenti oggi a dire basta richiedendo il nostro intervento per denunciare soprattutto con le immagini la situazione, di incuria nelle strade che dovrebbero essere perfette intorno al nosocomio, e di degrado in quelle più defilate al passaggio delle auto, che peggiora ogni giorno di più, e soprattutto da quando incivili senza volto, hanno preso ad interpretare questi spazi come un prolungamento del Centro di Raccolta dei rifiuti AMA di Piazza Bottero.
E’ opinione comune di molti cittadini di quella zona, che la “soluzione” dietro l’angolo potrebbe essere il ricorso alle classiche foto-trappole, di cui fino a qualche tempo fa l’amministrazione aveva vantato l’acquisto con una strategica collocazione.
Una scorta evidentemente non sufficiente, o che non ha tenuto conto di questo quadrante a ridosso dell’unico ospedale a servizio del territorio di competenza delle Asl Roma 3.
Intanto nei prossimi giorni c’è chi come al solito cercherà di ricorrere alle campagne di volontari, ma che potrebbero risolvere il problema solo in parte e per breve tempo senza un’attività di controllo mirata.
Foto e video di Marco Simoni
