Roma, l’ombra dei clan dietro al gesto vandalico contro il presidente della Fondazione Angelo Vassallo

Gesto vandalico da parte di ignoti che spaccano i vetri di due auto ma non rubano nulla

Potrebbe esserci la mano dei clan dietro il gesto vandalico, ovvero intimidatorio a seconda dei punti di vista, di cui è stato vittima la notte scorsa di giovedì 30 novembre il presidente della “Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore”, Dario Vassallo e perpetrato da ignoti che hanno spaccato i finestrini delle due vetture di proprietà parcheggiate all’interno della sua residenza romana.

Gesto vandalico da parte di ignoti che spaccano i vetri di due auto ma non rubano nulla

L’episodio, su cui sono in corso indagini da parte delle forze dell’ordine, presenta, infatti, alcune anomalie che farebbero pensare a un nuovo messaggio di stampo criminale indirizzato nei confronti del fratello di Dario, Angelo Vassallo sindaco di Pollica, comune in provincia di Salerno, assassinato a 57 anni il 5 settembre del 2010 da una mano forse armata dalle organizzazioni di stampo camorristico.  Sodalizi cui potrebbe aver dato fastidio nel corso della sua attività politica. Una matrice che è tuttora al centro delle indagini condotte dalla magistratura nel tentativo di individuare i responsabili dell’efferato omicidio.

Di certo c’è che Dario Vassallo, il quale domenica 5 dicembre 2010, in occasione della ricorrenza della morte di Angelo, costituì con l’altro fratello Massimo la Fondazione di cui è presidente, ha fatto della lotta al crimine organizzato il bersaglio privilegiato di una serie di iniziative volte a promuovere la cultura della legalità. Un’attività che anche nel recente passato gli ha fruttato intimidazioni e minacce di morte.

Il danneggiamento delle sue due autovetture potrebbe, dunque, essere un’appendice della strategia di dissuasione esercitata nei suoi confronti da parte di chi non gradisce coloro che si schierano sul versante della lotta alla camorra.

Si è infatti trattato di un episodio completamente scisso da qualsiasi tentativo di furto. Gli autori del gesto, approfittando della pioggia battente, si sono introdotti nel giardino della casa del presidente della Fondazione danneggiando i vetri dei veicoli ma senza rubare alcunché all’interno, ivi incluso un elettrobisturi che è stato trafugato e in seguito ritrovato all’interno dello stesso giardino e senza che la portiera dell’auto venisse forzata.

Nell’altro veicolo di proprietà di Dario Vassallo, peraltro utilizzato saltuariamente, gli intrusi hanno compiuto una ricerca apparentemente meticolosa ma senza impossessarsi, anche in questo caso, di nulla.

Sull’episodio sono in corso le verifiche avviate dagli inquirenti, mentre la Fondazione invoca il rispetto della privacy in un frangente particolarmente difficile ed esprime gratitudine per i messaggi di solidarietà che sono stati già ricevuti e che continueranno ad arrivare al suo presidente.