Anzio, usuraio arrestato dai carabinieri: scoperto alla consegna dei soldi

I militari hanno organizzato un servizio specifico per cogliere l'usuraio mentre riscattava i soldi

Anzio, usuraio arrestato dai carabinieri: scoperto alla consegna dei soldi
I carabinieri della stazione di Anzio

Aveva chiesto in prestito 20mila euro ad un usuraio, cifra che poi era diventata oltre il doppio. E, come se non bastasse, altri 20mila gliene erano stati richiesti a saldo del debito. Finché, disperato, si è rivolto ai carabinieri di Anzio, che hanno messo fine al ricatto.

I militari hanno organizzato un servizio specifico per cogliere l’usuraio mentre riscattava i soldi

La denuncia è avvenuta l’altra mattina ai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Anzio che poi, con il supporto dei militari del Nucleo investigativo di Frascati, hanno arrestato in flagranza un uomo di 53 anni.

Si tratta di un nomade, colto in flagranza e gravemente indiziato del reato di usura ed estorsione.

La vittima si era presentata ai carabinieri spiegando di avere chiesto 20mila euro in prestito al nomade ma che, nel corso di qualche tempo, ne aveva dovuti restituire oltre il doppio.

Quando pensava di poter tirare un respiro di sollievo e di aver esaurito il suo debito è arrivata un’ulteriore richiesta: altri 20mila euro per chiudere definitivamente la questione. Una richiesta fatta con tono minaccioso che ha portato la vittima dell’usuraio a rivolgersi ai carabinieri.

A quel punto i militari hanno organizzato un servizio specifico per bloccare l’usuraio e porre fine alla sua attività illecita.

La vittima ha fissato un appuntamento con lui per la consegna di parte della cifra richiesta. Quando i contanti sono stati consegnati i carabinieri sono intervenuti bloccando il nomade con in mano il denaro ricevuto.

A quel punto l’uomo è stato identificato e portato al carcere di Velletri. Nel frattempo le indagini vanno avanti. Si cerca, infatti, di capire se il 53enne fosse solo ad agire oppure se in questa attività fossero coinvolte altre persone.

Il  procedimento è nella fase delle indagini preliminari, per cui l’indagato è da ritenersi innocente fino ad eventuale sentenza definitiva.