Roma, eredita una casa senza sapere che vi è custodito un tesoro: denunciato viene assolto (VIDEO)

Roma, restituiti alla soprintendenza reperti di età protostorica e romana: scoperti in una casa dove erano diventati una "eredità" di famiglia

Tornano finalmente un patrimonio pubblico, i 75 reperti di età protostorica e romana, sequestrati dai Carabinieri ben 14 anni fa in un’abitazione di Monteverde. E’ avvenuta stamattina infatti la restituzione dei beni alla Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma. Il punto ad una trafila burocratica e legale lunghissima.

Roma, restituiti alla soprintendenza reperti di età protostorica e romana: scoperti in una casa dove erano diventati una “eredità” di famiglia

Che sia uno o 100 non conta, i reperti archeologici in casa non si possono tenere, se non vengono dichiarati e soprattutto quando non si può dimostrarne la provenienza con un regolare documento di acquisto ad una casa d’aste, e anche in tal caso, con tutte le dovute cautele legate al traffico di antichità.

Ne sa qualcosa la persona che ha ereditato forse suo malgrado, insieme ad una casa nel quartiere Monteverde, un vero patrimonio di valore probabilmente inestimabile, che negli anni la sua famiglia aveva incautamente collezionato, e cioè reperti archeologici che andavano dalla protostoria, e cioè il periodo intermedio fra la Preistoria e l’Età Antica; fino all’epoca romana e imperiale, tra cui decine di anfore (forse appartenenti a corredi funerari) e statuette votive, venute alla luce in diverse campagne di scavo.

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Nella foto parte dei reperti dissequestrati e restituiti alla Soprintendenza

Il nuovo proprietario dell’appartamento e quindi dei reperti che vi si trovavano all’interno, fu all’epoca denunciato dai militari, che effettuarono il sequestro dei beni; ed ha subito un processo da cui secondo le fonti aggiornate, sarebbe stato assolto riuscendo a dimostrare soprattutto, di non essere stato il responsabile dell’appropriazione dei pezzi rinvenuti.

Un procedimento del Tribunale di Roma, a cui è seguito il dissequestro, che motiverebbe dunque i tempi lunghi per la restituzione dei beni alla Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma, che da oggi potrà partire con gli studi di questo tesoro sottratto alla pubblica fruizione, e che come sempre potrà rappresentare un tassello per la conoscenza della storia antica, con oggetti che peraltro documentano anche il passaggio tra due epoche. 

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Nella foto parte dei reperti dissequestrati e restituiti alla Soprintendenza

Oggi dopo 14 anni dal sequestro la consegna è avvenuta presso la sede del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, in via Anicia, da parte dei Carabinieri della Stazione di Roma Villa Bonelli, e tra qualche anno chissà potremo anche noi ammirarli nelle collezioni museali pubbliche.