Lo scorso 22 gennaio il 44enne Ioan Puscasu venne travolto e ucciso da un’automobile sull’Aurelia, mentre stava camminando a bordo strada. L’imputato M. M., non si fermò per prestare soccorso abbandonando ad un terribile destino il suo corpo in strada, che venne mutilato dai veicoli che sopraggiungevano dall’altro lato della carreggiata.
Solo più tardi si presentò dai Carabinieri di Civitavecchia ammettendo le sue responsabilità e motivando il suo mancato soccorso con la convinzione di aver urtato un animale. In queste ore l’uomo ha chiesto il rito abbreviato, ma gli è stata negata la perizia di ricostruzione dell’incidente.
Omicidio stradale sull’Aurelia: processo rinviato a giudizio ma l’assicurazione nega il risarcimento alla famiglia del 44enne deceduto che ha lasciato un figlio minorenne
Dovrà rispondere di omicidio stradale con l’aggravante della fuga e omissione di soccorso, M. M., 57enne di Santa Marinella, a cui la Procura di Civitavecchia imputa di aver investito e ucciso l’operaio 44enne Ioan Puscasu.
Ieri, martedì 28 novembre si è svolta l’udienza preliminare in tribunale a Civitavecchia, durante la quale l’imputato ha chiesto attraverso il proprio difensore, il rito abbreviato condizionato dall’esito di una perizia di parte sull’incidente, che però il giudice ha respinto.
Le conclusioni dell’inchiesta sarebbero pertanto già chiare, e per questo il processo è stato rinviato alla discussione, con un rito abbreviato e all’udienza del 5 marzo prossimo.
Nella richiesta di rinvio a giudizio spiccata, al termine delle indagini preliminari, dal Sostituto Procuratore a carico dell’automobilista, iscritto fin da subito nel registro degli indagati, M. M., conducendo il suo veicolo, una Citroen C3, in direzione Civitavecchia, si legge:
“Per colpa consistita in imperizia, imprudenza, negligenza e violazione delle norme sulla circolazione stradale, omettendo di regolare la velocità in orari notturni e in un tratto privo di illuminazione pubblica, nonché di conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile, investiva il pedone Ioan Puscasu, cagionandone la morte avvenuta a seguito dell’impatto e del conseguente sbalzo nella carreggiata opposta“.
Il conducente dell’auto investitrice, secondo la ricostruzione fornita, si sarebbe poi presentato dai carabinieri di Civitavecchia ammettendo le sue responsabilità e motivando il fatto di non essersi fermato, con la convinzione di aver urtato un animale.
Una giustificazione ritenuta evidentemente poco credibile dagli inquirenti e dal Pm, giungendo così alla richiesta di processo e al rinvio a giudizio.
I familiari di Puscasu che si sono rivolti a Studio3A-Valore, costituendosi parte civile, attendono fiduciosi giustizia per il parente ucciso che si trovava in Italia da diversi anni, e lavorava come operaio, alla Inam.
L’uomo ha lasciato nel dolore un figlio di 15 anni che vive in Romania e due fratelli gemelli. Alla famiglia fino ad ora è stato negato un risarcimento dalla compagnia di assicurazione dell’auto investitrice.
L’uomo venne travolto dall’auto e il suo corpo abbandonato sulla carreggiata, mutilato da altri veicoli
Per l’imputato anche l’aggravante, scrive ancora il magistrato inquirente, “pur essendo stato coinvolto nel sinistro dal quale derivava il decesso di Ioan Puscasu, di aver omesso di fermarsi e prestare l’assistenza occorrente“.
Un comportamento che peraltro non ha evitato che il corpo della vittima, travolto e sbalzato sulla carreggiata opposta, venisse travolto anche da altri mezzi che sopraggiungendo nel senso opposto, in direzione Grosseto, e che non riuscendo ad evitare l’impatto con il cadavere gli hanno provocato delle mutilazioni.