Sabato 2 e domenica 3 dicembre apertura straordinaria gratuita delle dimore storiche del Lazio. Tivoli mette in mostra i suoi gioielli con l’ingresso libero di Villa d’Este, Villa Adriana e non solo.
Apertura straordinaria gratuita delle dimore storiche del Lazio: Tivoli protagonista con Villa d’Este e Villa Adriana e non solo
L’apertura straordinaria e gratuita delle dimore storiche rappresenta una occasione perfetta per vivere un imperdibile viaggio tra i gioielli delle cinque province del Lazio: 84 splendidi luoghi sicuramente accessibili il prossimo week end.
Fiore all’occhiello tra i luoghi da visitare le fontane rinascimentali di Villa D’Este e l’immersione nella storia dell’Impero Romano vista con gli occhi di Adriano nella sua enorme villa, entrambe vanto di Tivoli.
Dimore, parchi e castelli
L’iniziativa voluta dalla Regione Lazio in collaborazione con Lazio Innova, nasce per valorizzare e far conoscere la Rete regionale costituita da dimore, ville, castelli, parchi, giardini, complessi architettonici e paesaggistici di grande rilevanza storico-culturale.
Tra Roma e provincia saranno visitabili una quarantina di dimore e luoghi storici. A Roma porte aperte al Casale delle Vignacce, il Castrum Caetani e Mausoleo di Cecilia Metella e la Tenuta di Santa Maria Nova.
Protagonista della due giorni però sarà, senza confronti, Tivoli: nella Città dell’Arte porte aperte oltre che nei due monumenti Unesco Villa Adriana e Villa d’Este, anche nel Santuario di Ercole Vincitore, nella Casa gotica e nel Parco di Villa Braschi. Un’occasione da non perdere.
Anche perché a Tivoli dopo oltre vent’anni di attesa si può tornare a camminare immersi nella Fontana dell’Ovato, una delle fontane più attrattive del monumento estense e che raccogliendo direttamente l’acqua dall’Aniene permette di alimentare gli altri capolavori.
Per conoscere tutte le dimore aperte in via straordinaria e ad accesso gratuito clicca su questo link.
Tra le tante a Nettuno Forte Sangallo, a Monteporzio Catone Villa Mondragone, a Palestrina Palazzo Barberini.
