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C’è ancora domani, dove è stato girato il nuovo film di Paola Cortellesi: tutti i quartieri di Roma utilizzati come set

Il quartiere Testaccio location del film di Paola Cortellesi

Testaccio è uno dei quartieri più antichi di Roma. Ha ottenuto recentemente grande visibilità grazie alla pellicola cinematografica C’è ancora domani di Paola Cortellesi, dove è stata utilizzata come location in una suggestiva versione vintage. Ecco qualche curiosità.

Monte Testaccio o Monte dei Cocci: location di C’è ancora domani di Paola Cortellesi

Buona parte delle location dove è stato girato il film C’è ancora domani di Paola Cortellesi, si trovano nel quartiere romano di Testaccio. Scopriamo qualche info e curiosità.

Il nome di Testaccio deriva dal Monte Testaccio (Mons Testaceum) o Monte dei Cocci, così chiamato perché si è formato durante l’epoca romana grazie al deposito di anfore e cocci. E’ una collina artificiale localizzata nell’area portuale dell’antica Roma, vicino ai magazzini. Con un’altezza di 54 metri e una circonferenza di circa 1 chilometro, il monte è costituito principalmente da frammenti di anfore utilizzate per il trasporto di merci, che venivano regolarmente scaricate e accumulate dopo essere state svuotate nel porto fluviale nelle vicinanze.

Testaccio, location C’è ancora domani – canaledieci.it

A differenza delle anfore destinate al trasporto di prodotti agricoli, le anfore olearie, provenienti principalmente dall’attuale Andalusia, non erano riutilizzabili a causa della rapida alterazione dei residui di olio. Per risolvere il problema dello smaltimento rapido ed economico delle anfore, nel rispetto delle norme igieniche, fu creata questa “discarica”, dove i frammenti venivano accumulati in modo efficiente, utilizzando solo calce come elemento di coesione e stabilità per il monte nel corso del tempo, eliminando i problemi causati dalla decomposizione dell’olio.

Attualmente, il monte rappresenta una fonte storico-documentaria di primaria importanza sullo sviluppo economico dell’Impero Romano, sulle relazioni commerciali tra la Capitale e le province, nonché sulle pratiche alimentari nell’antichità. Dopo la cessazione della sua funzione come discarica, il Monte Testaccio è diventato, a partire dal periodo medievale, sede di manifestazioni popolari, dai giochi pubblici più antichi alle celebri “ottobrate romane” dell’Ottocento.

La fontana delle anfore: il simbolo di Testaccio

La Fontana delle Anfore, situata in Piazza Testaccio e realizzata nel 1927 da Pietro Lombardi, rappresenta il simbolo del quartiere. Lombardi è noto per aver creato fontane in diversi rioni di Roma, ciascuna decorata con motivi che richiamano la storia del quartiere di appartenenza. Nel caso della Fontana delle anfore, il riferimento è al Monte dei Cocci, elemento centrale di Testaccio.

Il Cimitero Acattolico di Testaccio

Il cimitero Acattolico, ufficialmente esistente dal XVII secolo, è un luogo significativo dove è possibile ammirare la Piramide Cestia, che delimita parte del perimetro del cimitero. Fondato durante il potere temporale del papa a Roma, il cimitero fu destinato a seppellire i non cattolici, inclusi protestanti, ebrei, ortodossi e attori. Tra le personalità sepolte vi sono Antonio Gramsci, Andrea Camilleri e Carla Capponi, offrendo un’immersione nei colori e nella storia durante una passeggiata nel Mercato di Testaccio.

C’è ancora domani: il mercato Testaccio e il cortile della casa di Delia

Il mercato, una versione innovativa di quello visto nel film di Cortellesi, offre un’esperienza autentica e sensoriale, con odori avvolgenti di prodotti tipici romani. Proseguendo, Via Bodoni conduce a un cortile noto come la casa di Delia, il luogo in cui i bambini giocavano a palla e le vicine pulivano la verdura.

C’è ancora domani: le passeggiate di Delia e dell’Americano sul Lungotevere Testaccio

Infine, facendo una passeggiata sul Lungotevere Testaccio e in Via Marmorata, si possono respirare le atmosfere degli incontri tra Delia e l’Americano.