Una mostra per conoscerli da vicino. Amatissimi e molto ricercati i funghi sono presenti in diverse specie anche nelle vaste zone boschive che si estendono lungo il litorale romano. Cercarli in natura è comunque un esercizio o una passione che richiede molta prudenza ma, soprattutto, una grande preparazione proprio perché le tipologie non commestibili sono la stragrande maggioranza e anche in ragione del fatto che poche spore delle varianti velenose sono in grado se ingerite di uccidere più di una persona.
La mostra organizzata da G.a.m.e.l. offre l’occasione di avvicinarsi a un mondo misterioso e molto variegato da affrontare con cautela
Per chi nutre o vuole avvicinarsi alla passione per questa particolare categoria di vegetali privi di clorofilla è stata organizzata dal G.a.m.e.l., Gruppo amatoriale micologico ecologico lidense la 46ma edizione di una mostra visitabile a ingresso libero presso i locali del ristorante Salus al civico 109 del Lungomare Paolo Toscanelli.
All’evento, che si concluderà nella giornata di domani, domenica 26 novembre, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle 13.00 sino alle 19.30 saranno presenti esperti micologi iscritti all’albo di categoria a cui potranno essere chiesti consigli e spiegazioni. Molte delle specie esposte provengono dall’immenso patrimonio di pinete che ammantano il mare di Roma. I funghi vivono in simbiosi con piante anche ad alto fusto di varia provenienza e spuntano soprattutto nel periodo autunnale in cui le piogge sono più intense e l’habitat in cui vivono diventa più umido all’ombra della vegetazione arborea.
Il modo migliore per imparare a conoscere un mondo tanto vasto quanto difficile da interpretare, anche per distinguere ciò che si può mangiare da ciò che può avere effetti letali, è di frequentare lezioni tenute da professionisti accreditati. Durante la mostra sarà, infatti, possibile iscriversi all’Associazione ma anche ai corsi tenuti dal G.a.m.e.l. che permettono, tra l’altro, di conseguire il tesserino per la raccolta dei funghi all’interno dei confini della Regione Lazio. Il ciclo prevede 14 ore totali che si tengono presso la sede di via delle Baleniere di fronte al civico 240 in comodi orari serali post lavorativi.
In mostra saranno esposti anche esemplari commestibili di Suillus luteus, nome che prende spunto dal colore giallo della parte sottostante del cappello ma più comunemente conosciuto come fungo pinarolo perché cresce esclusivamente nelle zone ombrose popolate di pini. Meno frequenti, invece, sul litorale gli ambitissimi porcini e ancora meno gli ovoli reali, la specie da alcuno ritenuta la più prelibata da degustare che crescono, ma molto raramente, in conche riparate dal vento che soffia dal mare.
Poiché non è tutto oro quello che riluce evitando di assumere atteggiamenti troppo disinvolti nei confronti di questi curiosi frutti della terra vale la pena di ricordare che, nella stessa pineta di Castel Fusano, ci si può imbattere in esemplari di Lepiota brunneolilacea Bon & Boffard, volgarmente conosciuta con il nome di Lepiota lilacina scura, che invece è in grado di uccidere rapidamente chi la ingerisce.