Ostia, flash mob del Comitato di Quartiere Lido Centro contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne iniziativa di quartiere per urlare contro i femminicidi

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Tra le numerose iniziative che domani si svolgeranno anche a Roma in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne ci sarà anche un flash mob organizzato alle 15.00 di domani, sabato 25 novembre, su iniziativa del Comitato di Quartiere Lido Centro. L’appuntamento sarà al Pontile di Ostia affinché attraverso “il rumore” si possa rompere il silenzio che invece lascia attoniti rispetto agli ultimi tragici avvenimenti che hanno caratterizzato l’inarrestabile progressione della violenza di genere.

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne iniziativa di quartiere per urlare contro i femminicidi

L’iniziativa punta a scuotere l’inerzia di lutti che travalicano la dimensione individuale e familiare per trasformarsi in un’occasione di confronto pubblico perché, spiegano gli organizzatori, “si deve reagire con il rumore alla violenza contro le donne e urlare al mondo il bisogno di cambiare” il tessuto culturale su cui si innestano le radici del femminicidio. Perché “Giulia Cecchettin è la Giulia di tutti”, massacrata dall’ex fidanzato Filippo Turetta che rientrerà domani in Italia dal carcere tedesco in cui è detenuto dal giorno della sua cattura. Sarà caricato a bordo di un velivolo dell’aeronautica militare per poi essere trasferito in una struttura detentiva e rispondere all’accusa di omicidio volontario aggravato spiccata nei suoi confronti dalla Procura della Repubblica di Venezia.

Che i fatti accaduti a Vigonovo stiano producendo un effetto a macchia d’olio sul tessuto sociale nazionale è dimostrato dal fatto che si stiano moltiplicando le iniziative dirette a sensibilizzare l’opinione pubblica andando oltre i tentativi di strumentalizzare politicamente un dibattito che non può prescindere dalla necessità di comprendere in quale modo sia possibile spezzare una catena di omicidi completamente diversa da tutti gli altri tipi di reati gravissimi contro la persona.

Al silenzio della rassegnazione si va così progressivamente sostituendo il bisogno di urlare contro tutti i pregiudizi, contro quei condizionamenti culturali che sono alla base di tanti comportamenti discriminatori e non solo della violenza di genere. Le tante iniziative di protesta che si sono tenute e torneranno a colorare le strade di Roma e di tantissime altre città d’Italia ne sono la dimostrazione più lampante.

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