Infernetto, sgombrato il villino sequestrato ai clan: andrà ad Asilo Savoia

L’incredibile storia del villino occupato abusivamente dopo essere stato confiscato nell’ambito delle misure di contrasto all'uso dei patrimoni mafiosi

Torna nel pieno possesso della pubblica amministrazione il villino di via Braies, all’Infernetto, che era stato sequestrato alla criminalità organizzata per poi essere occupato abusivamente da una persona capace di fare carte false pur di tentare di conservarne la titolarità. L’immobile che ha una superficie di diverse centinaia di metri quadrati distribuiti su più livelli con tanto di piscina annessa è infatti stato sgombrato dalle forze dell’ordine su autorizzazione della Prefettura di Roma.

L’incredibile storia del villino occupato abusivamente dopo essere stato confiscato nell’ambito delle misure di contrasto all’uso dei patrimoni mafiosi

Una volta ristrutturato e adattato alle nuove finalità il villino dell’Infernetto diventerà, quindi, un luogo di accoglienza gestito dall’Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) “Asilo di Savoia”, con sede in piazza Santa Chiara 14 a Roma, fondata sotto l’egida dello Stato nel 2019 e specializzata nello sviluppo di attività socio educative in favore di minori, giovani e famiglie in situazione di difficoltà economica.

La vicenda che ha portato allo sgombero della struttura ha dell’incredibile perché era stata occupata abusivamente dopo essere stata confiscata nell’ambito delle misure di recupero a fini sociali dei beni acquistati con risorse e patrimoni di provenienza malavitosa e destinati a indennizzare la collettività per i danni arrecati da azioni violente e intimidatorie. Ad accorgersene erano stati gli uffici del X Municipio e gli agenti della polizia locale del X Gruppo Mare che si erano recati sul posto per avviare gli interventi di ripristino e di adeguamento del bene ai suoi nuovi obbiettivi.

La persona che si trovava all’interno del villino aveva mostrato documenti falsi che attestavano una presunta assegnazione dell’immobile e che erano già stati addirittura presentati agli uffici pubblici per ottenere il trasferimento della residenza allo stesso indirizzo, nonostante che il percorso avviato da Municipio X, Campidoglio e Agenzia dei Beni Confiscati ne certificasse tutt’altra destinazione. Cosa ancora più sorprendente è che l’occupante del villino aveva potuto accedervi senza forzare né porte né finestre, ma in modo molto più semplice utilizzandone le chiavi.

Mentre il castello burocratico di bugie veniva smascherato e crollava sotto i colpi degli accertamenti di rito si riduceva, contemporaneamente, il tempo rimasto a disposizione dell’amministrazione per entrare in possesso del bene, avviare i lavori e così incassare i fondi messi a disposizione del progetto “Dopo di noi”, curato dal Dipartimento per le politiche sociali del Comune di Roma Capitale, attraverso i fondi del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) messi a disposizione dall’Unione europea.

Infernetto, sgombrato il villino sequestrato ai clan: andrà ad Asilo Savoia 1

Grazie all’accelerazione dell’iter di acquisizione al demanio pubblico il villino, ora posto sotto stretta sorveglianza per evitare nuove intrusioni o danneggiamenti, è disponibile per l’avvio dei lavori che lo trasformeranno in un luogo di educazione e formazione destinato all’infanzia. Una sorta di antidoto simbolico alla pervasività del fenomeno mafioso e al tempo stesso alla necessità di offrire opportunità di sviluppo e servizi per l’intera collettività anche a beneficio dei più fragili.