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L’Infernetto si mobilita per il macellaio ricoverato: “Compriamo la carne per aiutare la famiglia”

Gara di solidarietà per il macellaio diventato amico di tanti clienti nel quartiere residenziale del X Municipio

In un anno e mezzo di attività da macellaio di quartiere era riuscito, con la sua nobiltà d’animo e la sua professionalità, a trasformare il negozio situato al civico 324 di via Wolf Ferrari all’Infernetto in un punto di riferimento per tantissimi residenti che avevano premiato la sua professionalità e la qualità dei suoi prodotti diventandone clienti affezionati e stabili. Un affetto che è tornato a circondare Massimo M., il titolare dell’esercizio commerciale dopo essere stato colpito da un malore molto grave che ne ha comportato il ricovero in ospedale.

Gara di solidarietà per il macellaio diventato amico di tanti clienti nel quartiere residenziale del X Municipio

Purtroppo come accade nei casi in cui un’attività faccia perno, in modo pressoché esclusivo, sull’imprenditore che l’ha creata, anche in questa situazione, l’impossibilità di proseguire il proprio lavoro mette a rischio non solo la prosecuzione della stessa attività ma anche la stabilità del nucleo familiare di riferimento.

Proprio il fatto di essere ormai conosciutissimo e apprezzato da moltissimi abitanti del quartiere residenziale che si trova nell’entroterra X Municipio ha fatto scattare tra i suoi clienti una gara di solidarietà subito rimbalzata sul web.

L’invito, che è diventato parola d’ordine per decine di persone, è di continuare ad acquistare prodotti nella macelleria di via Wolf Ferrari, anche per piccoli importi, sino a quando nei prossimi giorni il locale dovrà essere chiuso in attesa del rientro in forze del suo titolare. Chi lo conosce bene sa che, in questo frangente, Massimo e la sua famiglia avranno bisogno di sostegno per affrontare un percorso di cure che si preannuncia al momento abbastanza lungo.

La catena di solidarietà è già partita e andrà avanti nelle prossime 48 ore a beneficio di una persona che del lavoro all’Infernetto aveva fatto la sua ragione di vita. C’è chi lo chiamava “zio” e chi ha aderito a quest’invito augurando a Massimo una pronta guarigione oltre a coloro che ricordano la sua generosità e il modo professionale e affettuoso con cui approcciava i suoi clienti, con alcuni dei quali si era trasformato in un affidabile amico. La speranza di tutti quelli che lo conoscono è che il macellaio possa riprendersi e tornare al più presto all’attività tanto amata.