Sciopero a Roma: astensione al 18,5 per cento su linee Atac. Servizio in ripresa sul trenino per il Lido

L’astensione dal lavoro nel settore dei trasporti colpito dallo sciopero nella capitale ha riguardato quasi due lavoratori su dieci

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Immagine di repertorio

Si è attestata complessivamente al 18,5 per cento l’astensione dal lavoro nell’ambito dello sciopero proclamato oggi, venerdì 17 novembre dai sindacati confederali Cgil e Uil nella capitale tra le ore 9.00 e le 13.00. Sulle linee di trasporto urbano gestite dall’azienda municipalizzata del comune di Roma Capitale si sono pertanto registrate alcune riduzioni o interruzioni momentanee del servizio. Sia su quello di superficie, sia per quanto riguarda le metropolitane le cui stazioni sono rimaste sempre aperte, fatta eccezione per la metro C sulla tratta Termini e Centocelle che è stata chiusa durante la fascia coperta dall’agitazione.

L’astensione dal lavoro nel settore dei trasporti colpito dallo sciopero nella capitale ha riguardato quasi due lavoratori su dieci

Metro A, B e B1, fanno sapere da Atac, hanno continuato a funzionare per tutta la mattinata tornando, con progressiva gradualità, a rispettare gli orari normalmente previsti a partire dalla fine delle agitazioni. Anche sulla metro ferrovia Roma Lido, gestita da Cotral, i disagi per i pendolari sono stati relativamente contenuti. Già a partire dalle 14.30 i treni in servizio sono partiti regolarmente.

L’effetto dello sciopero promosso dai sindacati confederali contro le misure contenute nella manovra economico finanziaria varata dal governo (leggi qui), almeno nella capitale hanno prodotto effetti relativamente contenuti, fatta eccezione per la zona di piazza del Popolo dove, in considerazione del numero di persone che hanno preso parte alla manifestazione di protesta, si sono registrate ripercussioni sul traffico dei veicoli in transito sulle strade del centro storico. Nella zona del Tridente, oltre a quella dei sindacati erano infatti in programma, altri sit-in promossi dalle organizzazioni studentesche alcune delle quali si sono mobilitate anche nei giorni scorsi per manifestare contro le norme della manovra di bilancio relativi alla produzione di armi destinate, tra l’altro, a sostenere l’esercito ucraino nel conflitto contro la Federazione russa.

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