Roma, 18enne va in pasticceria e viene violentato

Gli abusi nel retrobottega di una pasticceria: il 18enne denuncia. La condanna a 6 anni di carcere

Una pasticceria
Gli abusi nel retro di una pasticceria a Cinecittà

Diciottenne va in pasticceria, non lontano da casa, e con una scusa viene portato nel retrobottega e violentato dal pasticcere. A 8 anni dalla denuncia la giustizia ha messo un primo punto sul caso: il pasticcere allora 50enne è stato appena condannato a 6 anni di carcere. La sentenza è di oggi a piazzale Clodio.

Gli abusi nel retrobottega di una pasticceria: il 18enne denuncia. La condanna a 6 anni di carcere

Accolta in pieno la tesi della procura secondo la quale il pasticcere dopo aver fatto entrare il giovane nel laboratorio con la scusa di aver bisogno di aiuto nello spostare dei pacchi, con violenza lo costringeva a subire atti sessuali.

Il dibattimento ha fornito “un’ampia ed esauriente prova in merito alla responsabilità penale dell’imputato. La condanna rende giustizia a un caso così delicato“, spiega il difensore Marco Macchia.

Gli abusi

Il fatto risale all’8 dicembre 2015 a Cinecittà: il giovane è un cliente, conosce bene il pasticcere, non si aspettava la trappola nel retrobottega. Violenze che poi, assistito dall’avvocato Marco Macchia, riferisce a porte chiuse in aula.

Non mi aspettavo una aggressione del genere. Conoscevo bene quell’uomo, l’ho pregato più volte di farla finita, ma nello stesso tempo ero pietrificato, terrorizzato”, racconterà poi il ragazzo.

Nonostante la ripetuta supplica di fermarsi, l’imputato aveva continuato, imperterrito nella sua condotta, che ha avuto termine solo grazie circostanza fortuita, consistita nell’ingresso di un altro cliente in pasticceria”, spiega l’avvocato Macchia nella sua arringa.

Poche ore dopo l’inaspettata aggressione in pasticceria il giovane aveva ricevuto una sorta di sms di scuse dove  il 50enne sottolineava che lui non faceva “sesso per il piacere di farlo”. Per la giustizia è la conferma degli abusi subiti dal ragazzo.

L’imputato dovrà versare alla vittima 10mila euro per il risarcimento. Il giovane aveva presentato la denuncia ai carabinieri di Cinecittà dopo aver raccontato alla madre e alla sorella quanto subìto. Il caso, però, potrebbe non essere chiuso.

L’imputato potrebbe ricorrere in appello. E poi in Cassazione e fino allora dovrà essere considerato innocente.