Roma, la Cocciniglia non è più il nemico numero uno dei pini della Capitale: un altro parassita sta infestando queste zone. L'esperto: "Arriva dopo la Toumeyella parvicornis"
Mentre il nemico numero uno dei pini, e cioè la “Cocciniglia tartaruga” non è ancora stato debellato, nonostante si conosca una terapia efficace e il modo di applicarla per limitarne gli attacchi infestanti, è saltato fuori un altro parassita che a detta degli esperti inizierà a breve a fare sentire i suoi devastanti effetti.
Si chiama Tomicus destruens, ed è un parassita Blastofago dei Pini che dopo la Cocciniglia sta pericolosamente compromettendo la salute dei pini di Roma. E’ stato filmato ieri in uno dei primi ritrovamenti avvenuti durante degli abbattimenti per motivi di stabilità di questa specie arborea, nella zona della Camilliccia, intorno a Piazza dei Giochi Delfini.
Nel video si vede come questo parassita si accanisce sulla pianta, o meglio su quel che resta della vitalità di un pino, arrivando dopo l’azione della Cocciniglia tartaruga per darle il colpo di grazie.
Le piante riprese durante l’azione del nuovo parassita sono ancora vive, mentre molti alberi ad alto fusto sono già morti a Roma a causa di questa presenza infestante.
A parlarne è Leonardo Perronace, l’esperto di verde urbano, noto per aver ideato e sperimentato con successo, diverse terapie antiparassitarie: “L’insetto è particolarmente dannoso – spiega Perronace – proprio perché, durante le escavazioni sotto la corteccia, gran parte dei vasi linfatici della piante vengono lesionati. Questo causa un progressivo e irreversibile deperimento delle piante colpite, le quali, nell’arco di pochi anni, saranno destinate a morire”.
Anche in questo caso, come avviene per la Cocciniglia, una crescita di questo fenomeno, è in grado di causare importanti cambiamenti negli equilibri di interi ecosistemi arborei.
E sempre in analogia con la Toumeyella parvicornis, (cocciniglia tartaruga), non è affatto da sottovalutare anche l’effetto sul paesaggio da pianta a pianta destinando molti luoghi e pinete ad assumere quell’immagine spettrale delle piante completamente secche e morenti perché troppo fortemente compromesse dall’infestazione dei parassiti.
Il Tomicus destruens, il cui nome è tutto un programma: “Arriva sempre dopo che la Toumeyella parvicornis, la cocciniglia tartaruga, ha iniziato a indebolire l’albero di Pinus pinea. Per questo bisognerà iniziare una nuova battaglia antiparassitaria per salvare il nostro patrimonio arboreo. E non sarà affatto semplice” – conclude l’esperto Leonardo Perronace.
Nelle prossime ore intanto, potrebbe già partire il taglio di oltre 200 pini deciso per il parco di Monte Mario. Proprio la presenza infestante di Cocciniglia, e una terapia che con buona probabilità è arrivata troppo tardi per prevenirne la diffusione, l’ha resa un cimitero di piante, con il triste epilogo che ha scatenato la rabbia dei residenti: la chiusura del Parco a tutela della sicurezza pubblica con l’interdizione degli accessi da via Teulada a dallo Zodiaco.