Roma, truffa dei falsi permessi di soggiorno: bengalese trovato con 470mila euro

Il truffatore intascava in media 13mila euro a pratica. L'indagine della Polizia Roma Capitale

Nascosti nel materasso teneva 200mila euro in contanti, su una armadio altri 150mila e nei vari cassetti altri 120mila sparsi. Viveva in una casa pollaio al Tiburtino ma con mazzetti di soldi nascosti ovunque un truffatore bengalese smascherato dalla Polizia di Roma Capitale: assicurava ai connazionali il rilascio di documenti per il permesso di soggiorno che poi, puntualmente, si rivelavano falsi.

Il truffatore intascava in media a pratica. L’indagine della Polizia Roma Capitale

Almeno una dozzina le famiglie truffate e ridotte sul lastrico, convinte a ipotecare o vendere case in Bangladesh e a consegnare stipendi interi a Roma.

Tredici mila euro a pratica, era la somma media che il bengalese di 38 anni di nome A.F. denunciato per truffa e per falso documentale chiedeva ai connazionali interessati rinnovare i documenti di soggiorno o a ottenerne altri.

Falsi puntualmente scoperti quando gli stranieri si presentavano agli sportelli dell’ufficio immigrazione e del consolato e le pratiche venivano rigettate. Una delle tante vittime era stato convinto a versare 95mila euro per avere i documenti necessari per far arrivare moglie e figli nella Capitale.

Il raggiro

L’indagine della polizia Roma Capitale del IV gruppo Tiburtino e della Pianificazione servizi operativi, diretti rispettivamente dai comandanti Ugo Esposito e Mario De Sclavis, è stata coordinata dal pm Mario Pollidori della procura di Roma, e messa a punto ieri, giovedì 9 novembre, con un blitz nell’abitazione del truffatore. Una casa più che modesta dove l’uomo faceva vivere in estrema povertà la famiglia.

Il blitz è scattato, in un bar dell’Esquilino dove il 38enne riceveva i “clienti” che avevano necessità di ottenere le documentazioni e dove avvenivano i pagamenti in contanti.

Le indagini sono partite dopo la denuncia di otto cittadini bengalesi che si sono presentati dalla polizia Roma Capitale dopo che avevano trovato il coraggio denunciare la truffa.

Uno dei truffati era riuscito a filmare di nascosto, con lo smartphone, un raggiro ai danni di un altro connazionale che gli aveva consegnato una busta con i contanti.

Il truffatore intimoriva i malcapitati facendogli credere che se lo avessero denunciato, sarebbero scattate ritorsioni da parte delle forze dell’ordine.

Una parte dei soldi sequestrati dagli agenti della Polizia Locale