Roma, blitz agli uffici capitolini della Commissione Europea. Manifesti e slogan: 10 denunciati

Un gruppo di manifestanti pro Palestina hanno cercato di fare irruzione e scandito cori contro il genocidio, consegnando agli inservienti un manifesto

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Immagine di repertorio

Nella mattinata odierna alcuni soggetti, che sono riconducibili a centri sociali locali e a frange della comunità palestinese capitolina, sono entrati all’interno dell’edificio che ospita gli uffici della Commissione Europea del distaccamento di Roma, protestando in modo vibrante per una contestazione rumorosa a sostegno della causa palestinese.

Un gruppo di manifestanti pro Palestina hanno cercato di fare irruzione e scandito cori contro il genocidio, consegnando agli inservienti un manifesto

Tuttavia, i manifestanti, non riuscendo ad accedere alla Commissione a causa della porta di sicurezza, hanno per tutta risposta reagito “alzando i decibel” e gridando  varie volte slogan per le scale e sul pianerottolo del secondo piano.

Inoltre agli inservienti hanno poi consegnato un foglio formato A3 con la scritta “stop genocidio”.

Rapidamente la polizia di stato è intervenuta sul posto e per le strade del centralissimo Rione Monti di Roma è riuscita a bloccare e identificare 10 componenti del gruppo nelle strade interne tra la sede romana della Commissione Europea e negli immediati dintorni, procedendo rapidamente alla loro denuncia all’Autorità Giudiziaria.

Di recente, in un altro nostro articolo di approfondimento dello scorso 28 ottobre, vi abbiamo raccontato di ulteriori disagi e contestazioni avvenuti a Roma e collegati all’attuale questione Palestinese.

In particolare, nel corsodell’ultimo corteo tenutosi per le strade della Città Eterna, con circa 20mila persone pro-Palestina e promosso dagli studenti palestinesi in Italia, ci sono state code di violenza urbana, con scontri e atti vandalici al Palazzo della FAO.

Non appena i manifestanti si sono fermati davanti all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura su Viale delle Terme di Caracalla, uno degli studenti si è staccato dalla folla per arrampicarsi sul muro, arrivare fino alla fila di bandiere, e strappare quella israeliana, scatenando la reazione degli agenti della Digos.

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