Sabaudia, tartaruga marina salvata in extremis tra reti e taniche di plastica: ecco come sta

Recupero in emergenza di un esemplare di tartaruga vittima dell’incuria con cui l’uomo tratta l’ambiente marino

Un esemplare di tartaruga marina di circa 30 chilogrammi appartenente alla specie “Caretta caretta” è stata tratta in salvo dai carabinieri forestali di Terracina e dagli operatori del Centro di recupero per la fauna selvatica da un groviglio di reti e taniche di plastica in cui era rimasta impigliata. Una trappola sintetica e micidiale che l’avrebbe sicuramente uccisa in poco tempo considerando che la tartaruga era rimasta bloccata in quella posizione da molte ore.

Recupero in emergenza di un esemplare di tartaruga vittima dell’incuria con cui l’uomo tratta l’ambiente marino

Il salvataggio della “Caretta caretta”, specie esposta al rischio di estinzione, è avvenuto sabato scorso, 4 novembre, in località Sacramento sul lungomare di Sabaudia che è ormai pressoché deserto dopo la fine della stagione balneare e che, in quelle ore, era tra l’altro, flagellato da violente mareggiate e venti di burrasca. Condizioni meteo avverse che potrebbero aver creato correnti tali da sospingere la tartaruga in un labirinto di rifiuti con ogni probabilità trascinati in abbondanza a riva dalle onde.

Ed è sulla spiaggia che la tartaruga è stata vista da un passante che ha immediatamente chiamato il numero di emergenza. All’arrivo dei soccorritori è subito apparso come l’animale fosse ormai in evidente stato di difficoltà. La zampa anteriore destra era letteralmente avviluppata da un ostacolo inestricabile che gli impediva qualsiasi movimento e ancora meno di tornare a galleggiare in acqua per riprendere la via delle profondità dove potersi alimentare.

Sabaudia, tartaruga marina salvata in extremis tra reti e taniche di plastica: ecco come sta 1

La tartaruga marina, sottoposta tra l’altro al massimo regime di protezione in base a quanto previsto dalla Convenzione di Washington (Cites) sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, è stata liberata e trasportata prima presso il Reparto Carabinieri biodiversità di Fogliano in provincia di Latina (Cfas) dove ha ricevuto le cure iniziali e poi consegnata, cosi come richiesto dall’ente regionale di monitoraggio “Tartalazio” al Centro di primo soccorso delle tartarughe di Fondazione Zoomarine a Torvajanica per tutte le fasi di recupero che ne precederanno il ritorno alla libertà nel mar Tirreno da cui è arrivata.