Museo della Navi di Nemi: il nuovo allestimento mostra tesori sconosciuti

Reperti vengono alla luce grazie a "Depositi riscoperti a Nemi": oggetti mai visti in esposizione nel Museo della Navi dell'Imperatore Caligola

Museo della Navi di Nemi . foto dal sito ufficiale

Sarebbe stato un sogno poter visitare il Museo delle Navi Romane di Nemi nei suoi primi anni di vita, quando appena creato come un abito su misura, mostrò al mondo le due grandi imbarcazioni dell’imperatore Caligola, recuperate nelle acque del Lago.

Un incendio scoppiato nel 1944, ha invece fatto “affondare” definitivamente questa possibilità per le generazioni future, alle quali resta almeno, il valore della scoperta documentata di un’opera incredibile, che esiste nella sede museale come uno spirito antico e uno straordinario allestimento per ricrearle. Il Museo che si rinnova di fascino anno dopo anno, con nuovi allestimenti, fino a dicembre porterà infatti alla luce alcuni oggetti semi sconosciuti di un passato glorioso di Roma.

Reperti vengono alla luce grazie a “Depositi riscoperti a Nemi”: oggetti mai visti in esposizione nel Museo della Navi dell’Imperatore Caligola

Il Museo della Navi di Nemi, fa una pesca miracolosa nei suoi depositi e porta a galla meraviglie, con la mostra “Depositi (ri)scoperti…a Nemi”, grazie al progetto in collaborazione tra il Museo Nazionale Romano e la Direzione Regionale Musei Lazio.

Non è la prima volta che l’idea di scovare tesori in casa e di presentarli al pubblico prende forma e dona ad alcuni reperti la notorietà che tutto sommato gli spetta, dopo aver passato anni al buio, ma stavolta è il caso di dire che qui questi pezzi solitamente conservati nei depositi, assumono un significato ancora più speciale.

Il ciclo di brevi ma inedite esposizioni fino alla fine dell’anno è infatti un vero regalo di Natale in anticipo per chi della storia delle Navi di Caligola, incredibili opere di ingegneria navale, conosce poco.

La storia ne ha raccontato a lungo la scoperta, forse la più importante di quegli anni, ma per poi riuscire a goderne poco con gli occhi dall’anno dell’inaugurazione del museo 1933.
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Museo della Navi di Nemi – foto dal sito ufficiale

La storia del Museo

Le due gigantesche navi dell’imperatore Caligola (37-41 d.C.) furono recuperate nelle acque del lago tra il 1929 e il 1931, e dopo il restauro durato cinque anni dal 1928 al 1932 di quella che a buon ragione venne considerata la più grande opera di recupero archeologico subacqueo mai compiuta sino ad allora, entrarono in questo scrigno trovando casa nel primo Museo in Italia costruito in funzione del suo contenuto.

Un prezioso contenuto, e cioè quello dei due delle navi imperiali, che misuravano fino a 73 metri di lunghezza per 24 di larghezza. Con la loro distruzione nel 1944 una serie di riaperture si sono susseguite fino a quando nel 1988 le porte del Museo si sono riaperte con un allestimento questo, destinato a durare e migliorare.

“Nel nuovo allestimento – spiega la Direzione generale di Musei italiani -, l’ala sinistra del museo è dedicata alle navi, delle quali sono esposti alcuni materiali, due modelli delle imbarcazioni in scala 1:5. L’ala destra racconta il popolamento del territorio albano in età repubblicana e imperiale, con particolare riguardo ai luoghi di culto”.

Nel museo, c’è poi l’incanto di altre collezioni giunte da diverse province, come i materiali votivi provenienti da Velletri (S. Clemente), Campoverde di Latina; da Genzano sulla stipe di Pantanacci, dal Santuario di Diana a Nemi, e dalla Collezione Ruspoli, oltre al tratto musealizzato del basolato romano del clivus Virbii, che da Ariccia conduceva al Santuario di Diana.

Ora fino al 31 dicembre, a tutto questo si aggiungeranno anche alcuni reperti svelati attraverso un ciclo di brevi e inedite esposizioni, da non perdere prima che ritornino nei buio dei depositi.