Operazione dei militari dell'Arma finalizzata al sequestro preventivo di beni appartenenti a un presunto boss dell’organizzazione criminale
L’operazione anti ‘Ndrangheta, condotta ad Anzio e Nettuno, dai Carabinieri del comando provinciale di Roma è scattata alla prime luci dell’alba di oggi, lunedì 6 novembre. I militari dell’Arma hanno proceduto alla notifica e all’esecuzione dei provvedimenti di sequestro decisi dal Tribunale di Roma nei confronti del clan che farebbe capo a Giacomo Madaffari.
Sono stati in particolare confiscati beni per un valore complessivo di 3 mln di euro comprendenti 10 immobili, di cui sei rientranti nella categoria catastale A/7 nell’ambito della quale sono classificate ville ed edifici di pregio; sei terreni; due autovetture; vari conti correnti e una società specializzata nella rivendita di autoveicoli, frutto di investimenti che, secondo l’ipotesi accusatoria, sono stati effettuati mediante riciclaggio di denaro proveniente dalle molteplici attività illecite dell’indagato.
I sequestri sono stati effettuati in esecuzione di un decreto emesso dalla Terza Sezione “Misure di prevenzione” del Tribunale Penale e di quello civile della capitale su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica. Si tratta, pertanto di una misura cautelare che sulla, base degli agli articoli 16 e 20 del Codice Antimafia (D.lgs 159/2011), consente l’acquisizione ai fini di una successiva confisca di patrimoni e beni appartenenti a persone sospettate di far parte di organizzazioni criminali di stampo mafioso.
Trattandosi di provvedimenti preventivi che dovranno essere valutati nell’ambito dei procedimenti relativi al presunto boss Giacomo Madaffari occorre ricordare che, nei confronti di persone indagate, rinviate a giudizio o indiziate di reato vale il principio della presunzione di innocenza sino alla pronuncia di una sentenza di condanna definitiva nei loro confronti.
Le operazioni effettuate dai carabinieri confermano ancora una volta che, anche in diverse località situate sul litorale sud di Roma, sono presenti fenomeni di infiltrazione criminale di alto livello. Infiltrazioni che, in alcuni casi, hanno portato allo scioglimento degli organi di governo di alcune amministrazioni locali.