Il condominio di “Roma città aperta” infestato dalla vespa orientalis

A Roma, continua l'incubo dei nidi di vespa orientalis nei condomini: l'insetto non risparmia un celebre set del cinema neorealista. A rischio anche deposito ATAC

Il condominio set del film di Rossellini infestato dalla vespa orientalis - foto wiki di dominio pubblico

Il condominio di Via Montecuccoli al numero civico 13, è un luogo celebre a Roma perché qui, nella scena magistralmente interpretata da Anna Magnani, in “Roma città aperta”, la protagonista, Pina, viene trucidata mentre corre per raggiungere il camioncino dove si trova il futuro marito, appena catturato da una retata di tedeschi.

Quel set così importante nella storia del cinema, rischia invece ora di balzare agli onori della cronaca per la presenza di ospiti piccoli e pericolosi, non soldati né occupanti abusivi, ma una quantità enorme di vespe orientalis, che hanno infestato lo stabile.

A Roma, continua l’incubo dei nidi di vespa orientalis nei condomini: l’insetto non risparmia un celebre set del cinema neorealista. A rischio anche deposito ATAC

Il fenomeno della vespa orientalis che sta minacciando le persone perfino nella tranquillità delle loro case, e che ha toccato in lungo e in largo ogni zona di Roma, è arrivato anche a Via Raimondo Montecuccoli nel quartiere Prenestino-Labicano, tra la via Prenestina e lo storico quartiere Pigneto, nota ai romani per la resistenza durante i bombardamenti che finirono per distruggere il quadrante, e che ispirarono anche una famosa scena della pellicola immortale “Roma città aperta”, di Roberto Rossellini.

Qui Anna Magnani, nei panni della protagonista Pina, la mattina delle nozze con Francesco, corre per raggiungere il futuro sposo catturato dai tedeschi che avevano circondato il caseggiato di Via Montecuccoli dalle prime ore della mattina.

La donna svincolatasi dalle luride mani di una guardia che la stava importunando, tenta il tutto per tutto per far si che l’uomo non le venga portato via, ma troverà la morte sulla strada raggiunta da una raffica di mitra.

All’epoca delle riprese nella via c’era ancora l’eco vero della guerra ed è per questo che la palazzina è diventata un luogo simbolo della memoria, e non solo cinematografica, ricordato anche con una targa apposta nel 1995.

Nella palazzina particolare cura viene prestata dai residenti e dall’Amministratore di condominio per il suo mantenimento, e proprio per questo, è stato un colpo per i condomini scoprire proprio dall’attuale amministratore la presenza infestante e la necessità di sopralluoghi e interventi rapidi.

Alle spalle del condominio poi il problema dei nidi di vespe potrebbe estendersi anche in un deposito ATAC rendendo forse ancora più complicata la ricerca dei nidi che come noto vengono realizzati nei muri oltreché nelle cellette delle serrande.

Proprio qui in molti casi sarebbero avvenuti i ritrovamenti di enormi nidi al rientro dalle vacanze, dove gli avvolgibili fermi avevano consentito agli insetti di costruire un “impero” in pochi giorni.

L’intervento a Montecuccoli per stanare migliaia di vespe: allarme anche in un deposito ATAC

Per i condomini di Via Montecuccoli intanto i disagi per intervenire sulla presenza di migliaia di insetti sono molto pesanti. Stando alla comunicazione dell’Amministratori infetti un primo esperto non sarebbe nemmeno potuto intervenire fattivamente nella rimozione, perché i nidi sono ben nascosti:

“Un condomine – spiegano – ha quindi fatto eseguire un sopralluogo da un etologo in merito al problema della presenza della vespa orientalis e le indicazioni alla fine sono state di effettuare un’accurata ispezione dei balconi di tutti gli appartamenti presenti nel condominio per accertarsi se vi sia una fuoriuscita di insetti dai vani delle serrande o dai buchi sul muro. Poi – proseguono – si dovrà procedere a chiudere ermeticamente ogni possibile ingresso nell’intercapedine o di applicare delle retine metalliche ad ogni fessura che possa condurre a luoghi caldi e riparati”.

Anche dalla comunicazione condominiale sembrerebbe poi a rischio anche un deposito di autobus ATAC limitrofo, che in queste ore è stato contattato per accertare che non siano presenti nidi di vespe nei mezzi attualmente in disuso.