Ariccia, nel parco che Stendhal definì il più bello del mondo: come prenotare la visita

In progetto c’è l’ampliamento della zona visitabile di un parco che ha più di 500 anni

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Dai racconti che affondano nella mitologia antica ai profumi delle essenze arboree tipiche della vegetazione dei Castelli Romani. Parco Chigi adiacente all’omonimo palazzo situato ad Ariccia offre ai suoi visitatori la possibilità di entrare in un’area ancora limitata, ma affascinante, delle pertinenze annesse all’edificio appartenuto all’importante casato nobiliare.

In progetto c’è l’ampliamento della zona visitabile di un parco che ha più di 500 anni

Quello che Stendhal definì il più bel parco del mondo è visitabile dal martedì alla domenica compresi i giorni festivi dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle 18.30 (accedi alla pagina dedicata alle prenotazioni). Si tratta di 28 ettari appartenenti a un’area che, nell’antichità, era dedicata al culto della dea Diana e che nella zona settentrionale custodisce una necropoli in cui sono seppelliti i resti dei miliziani appartenenti alla II legione partica di Settimio Severo.

Completano la lista delle meraviglie che possono essere ammirate dai visitatori e che, per qualche verso, ricordano i giardini di Bomarzo in provincia di Viterbo, il sepolcro di Simon Mago, il portale di Tiberio Latinio Pandusa e i resti della chiesa di San Rocco.

Lo storico parco di Ariccia amplierà i suo i confini entro il 2024, a conclusione di una serie di interventi di sfalcio e completo recupero dell’area verde che saranno effettuati sotto la supervisione dell’Ente Parco dei Castelli Romani. L’obbiettivo è di allestire una serie di percorsi che consentiranno ai turisti di inoltrarsi in una vera e propria rete di sentieri che si snoderà all’interno del polmone verde creato nel XVI secolo dalla famiglia Savelli e poi ceduto a quella dei Chigi la quale, insieme al palazzo nobiliare su cui intervennero architetti del calibro di Gian Lorenzo Bernini e Carlo Fontana, ne mantenne la proprietà sino al 1988 prima che la stessa passasse al Comune di Ariccia. Al suo interno sono, tra l’altro, presenti reperti provenienti dalla vicina Appia Antica da cui furono sottratti sarcofagi, antiche colonne, capitelli e antiche indicazioni stradali risalenti all’epoca romana.