Il decentramento sulle spiagge per Ostia non esiste più. Il Campidoglio, facendo un passo indietro di trent’anni, si riprende le deleghe conferite al X Municipio in ordine alla sua specificità: le spiagge. Pd e M5S, così facendo, apparecchiano la grande abbuffata prevista per i bandi di assegnazione di tutte le spiagge di Ostia.
Lo ha deciso l’assemblea capitolina nella seduta di oggi, martedì 31 ottobre. Una data storica, questa, che cancella la battaglia prima di Marco Pannella mini-sindaco di Ostia del 1992 (quando ottenne il riconoscimento di poteri speciali per il municipio costiero) e poi del sindaco Gianni Alemanno (che nel 2011 quei poteri speciali li inserì nel Regolamento sul decentramento).
La delibera approvata a maggioranza dal Consiglio comunale di Roma riguarda “l’abrogazione dell’articolo 13 rubricato ‘Litorale’ e conseguente (ri)attribuzione della stessa materia alle competenti strutture centrali di Roma Capitale”. Hanno votato a favore i consiglieri del Pd e Paolo Ferrara del M5S (quando i suoi compagni di partito di Ostia avevano espresso parere contrario). Hanno votato no: Fratelli d’Italia, Azione e Italia Viva.
La delibera approvata dalla singolare maggioranza Pd-M5S cancella i quattro commi relativi alle competenze per la gestione delle spiagge. Il Campidoglio d’ora in poi si occuperà al posto del Municipio di “istruttoria ed elaborazione dei progetti di assetto e valorizzazione del litorale e dei relativi atti di esecuzione, d’intesa, ove occorra, con l’Ente gestore della riserva naturale statale del litorale romano; attività relative alla manutenzione del Canale Pescatori; elaborazione di eventuali proposte di adeguamento e modifica, nonché l’attuazione del Piano di Utilizzazione degli Arenili”.
Viene sottratto alla Giunta Municipale “l’esercizio di tutte le funzioni amministrative inerenti il demanio marittimo, ivi compresi i poteri di vigilanza e di polizia amministrativa-demaniale”. Il Municipio non potrà più “assicurare la salvaguardia e la tutela del paesaggio e della salubrità ambientale della zona del litorale di propria competenza”. Ma, soprattutto, sarà il Comune di Roma a provvedere alle “attività istruttorie ed il rilascio delle licenze per gli stabilimenti di balneazione”.
Il 4 settembre 2015, a pochi giorni dallo scioglimento del Comune di Roma per le dimissioni “forzate” di Ignazio Marino, la Giunta a guida Pd e con la posizione favorevole dell’assessore magistrato Alfonso Sabella, votò un ordine del giorno per l’annullamento del decentramento amministrativo delle spiagge. La questione non venne perfezionata per la decadenza del Consiglio comunale e venne ripresa dalla Giunta Raggi il 13 novembre 2017 con l’approvazione di una memoria nella quale si chiedeva l’abrogazione dell’articolo 13 del regolamento speciale Litorale.
Diciamo chiaramente che le ultime due stagioni balneari relativamente alla gestione delle spiagge libere, lasciare in buona parte senza servizio di salvataggio, sono state disastrose da parte del X Municipio. In un caso, quello della morte di una donna per annegamento in una spiaggia libera senza marinaio di salvataggio, si rischiano gravi accuse da parte della magistratura.
Ciò nonostante, è evidente che i pesantissimi interessi relativi al momento storico dell’industria turistica, hanno certamente condizionato la decisione politica della maggioranza capitolina: nel 2024 dovranno essere messe a bando le concessioni balneari nel rispetto della direttiva Bolkestein sulla libera concorrenza. E durante l’inverno prossimo dovranno essere affidati i chioschi di Capocotta e definiti i diritti dei gestori dei punti ristoro di Castelporziano.
Insomma, una grande abbuffata si prepara per chi gestirà quelle decisioni.
E’ parere diffuso che alla corte del sindaco Roberto Gualtieri ci si prepari anche l’assegnazione di una delega specifica sulle spiagge a un personaggio della maggioranza di sinistra. Una sorta di proconsolato a favore di un uomo di fiducia che sappia garantire equilibri e spazi all’area di centrosinistra su competenze di grande valore strategico oltre che economico.
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Assenti il presidente del X Municipio Mario Falconi e i suoi assessori, nell’aula di Giulio Cesare hanno alzato la voce le forze d’opposizione. Il consigliere municipale Andrea Bozzi (lista Calenda) è stato espulso dall’aula per le proteste rivolte contro la singolare maggioranza Pd-M5S. “Oggi è un giorno tristissimo per la democrazia e per Ostia che ci fa tornare indietro di anni nel solco dell’autonomia e che resterà come nefasto nella storia del nostro territorio – commenta Bozzi – A dodici anni di distanza dalla riforma di Alemanno e Vizzani, sospinta da anni di lotte e istanze cittadine, la maggioranza Gualtieri PD & Co. si riprende l’unica vera forma di autonomia mai concessa dalla Capitale ad un suo territorio. Altro che ‘decentramento’ tanto decantato a chiacchiere e ‘maggiori poteri’ ai municipi promessi ai romani! Nel programma elettorale di Gualtieri c’è scritto che ‘occorre legare autonomia e responsabilità, assegnando ai Municipi la competenza tendenzialmente esclusiva per i servizi di rilevanza locale’ e invece a due anni di distanza fanno esattamente il contrario. L’invisibile Presidente Falconi, che in campagna elettorale cianciava pure di volere più poteri, al contrario, se ne libera sollevato e intanto il nostro territorio declina inesorabilmente, senza alcuna visione di sviluppo futuro”.
“È una sconfitta per la storia del mare della Capitale – osserva Mariacristina Masi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia – Non si sa ancora come saranno organizzati gli uffici, chi prenderà le competenze, dove sarà la sede, ma la realtà dei fatti dimostra come il Presidente del Municipio sia completamente assoggettato ai diktat che arrivano dalla maggioranza capitolina. Un commissariamento di fatto, di cui probabilmente gli esponenti municipali neanche si sono accorti. Gravissima l’assenza della Giunta del X in Assemblea Capitolina mentre si discute un provvedimento che manda al macero decenni di battaglie per il decentramento. Siamo preoccupati anche per il fatto che l’organizzazione degli uffici non permetta di partire in tempo per avviare la prossima stagione balneare, riteniamo infatti che dopo il fallimento della precedente, Ostia non può assolutamente permettersi un altro fallimento per i capricci interni alla sinistra”. Per limitare i danni FdI è riuscito a far approvare un ordine del giorno per la realizzazione di un ufficio litorale dedicato, con personale sufficiente, a stabilire come sede del Tavolo Tecnico previsto il Palazzo del Governatorato, a dedicare per la trasparenza un parte dedicata sul sito di Roma Capitale alle questioni inerenti al Litorale.
“Questa vicenda – conclude Stefano Faraoni, vicepresidente del X Municipio nell’era della presidenza Pannella – non segna solo un’inspiegabile inversione di tendenza, ma mortifica un territorio: è una ferita gravissima all’idea di autonomia. In questo senso non è più nemmeno questione solo politica, è un fatto di dignità. Fossi stato Presidente del Municipio, mi sarei incatenato ai cancelli del Municipio. E’ un atto di una gravità eccezionale, rispetto al quale vedo solo un’acquiescenza sconcertante”.