Roma, pedofili all’oratorio: condannato il terzo nonno orco

La condanna per uno dei pedofili dell'oratorio: anziani agganciavano bambini. Gli abusi nelle loro case

pedofilo arrestato

Nuova condanna per i pedofili dell’oratorio di San Paolo. I bambini tiravano calci ad un pallone nel campetto dell’oratorio e loro i pedofili li guardavano, li riempivano di complimenti, facevano il tifo, si complimentavano, fino a diventarne amici.

La condanna per uno dei pedofili dell’oratorio: anziani agganciavano bambini. Gli abusi nelle loro case

Ai bambini che tiravano calci al pallone quei signori sugli spalti sembravano i “nonni” che non avevano avuto, invece erano una rete di pedofili. Dopo le partite li portavano separatamente nei loro appartamenti dove partivano le carezze inopportune fatte tacere con piccoli regalini. Le vittime tra i 10 e i 14 anni, i pedofili tra i 60 e gli 80 anni.

Alla condanna ormai definitiva sancita dalla Cassazione dei primi due anziani, rispettivamente a 8 e 6 annidi carcere, ieri a piazzale Clodio se ne aggiunta un’altra in primo grado. Un 70enne, su richiesta del pm Antonio Calaresu, è stato condannato a 5 anni di carcere per violenza sessuale su minori.

L’aggancio

Era il 2013 e i ragazzini del pallone, un bengalese e un magrebino, avevano 10 e 14 anni quando si sono ritrovati, quasi per caso, nelle grinfie di un sessantenne romano che dopo averli agganciati nell’oratorio di via San Paolo, li ha molestati e intrappolati nella spirale torbida con soldi e regali per sei anni, facendoli incontrare anche con altri due uomini di oltre sessanta e ottant’anni, ma anche con prostitute per improvvisati festini hard. Ieri la V sezione collegiale del tribunale di Roma ha condannato proprio uno dei due amici del capo “pedofilo”.

Per i tre l’iniziale contestazione di induzione alla prostituzione e atti sessuali con minorenni era stata trasformata in violenza sessuale aggravata.

Una storia raccapricciante emersa solo nel 2019 per la spudoratezza di uno dei tre ex frequentatori dell’oratorio – l’anziano condannato a 8 anni – quando ha deciso di denunciare per estorsione il ragazzo magrebino, che pur non volendo cedere alle avance sessuali sperava ancora di ricevere soldi. Il ragazzo è stato arrestato e assolto.

Durante il processo a suo carico sono emersi gli anni di abusi subiti. La denuncia per estorsione così è diventata un autogol per il finto benefattore dell’oratorio che per anni aveva pagato prima per disorientare le vittime, ragazzini poveri, poi per comprarne il silenzio.

Ieri nella raccapricciante vicenda la giustizia ha messo un nuovo tassello. A rappresentare le vittime – il più piccolo all’epoca del primo approccio 10 anni – gli avvocati Ilaria Truini e Vito Troiano.

Le testimonianze choc

Avrò avuto 10 o 12 anni, stavamo all’oratorio, sopra una scalinata, quando mi ha molestato per la prima volta”, aveva raccontato il ragazzino ai carabinieri. “A casa sua – ha spiegato l’amichetto – mi è successo di tutto. Lui mi costringeva sempre…Mi portava anche altrove. Una volta mi ha lasciato anche con un vecchio, che poi mi ha dato venti euro”.