Anzio, è caccia al rapinatore del cimitero: l'uomo potrebbe aver studiato in precedenza i movimenti della vittima seguendola fin nella tomba di famiglia
Borsa, cellulare e chiavi dell’auto, questo il bottino che il rapinatore ancora senza identità ha sottratto ad Anna Gabriella P. di Anzio ieri pomeriggio, dopo averla aggredita per renderla ancora più inoffensiva di quanto non fosse in quella circostanza, e cioè all’interno della tomba di famiglia, dove si era recata per visitare il defunto marito.
A raccontare quella violenza, a dir poco eccessiva per mettere in atto una rapina in un cimitero e darsi alla fuga, è stata la stessa vittima ai poliziotti del Commissariato di Anzio – Nettuno, che si sono recati al Riuniti trovandola ancora duramente provata e incredula di quanto le fosse accaduto in un luogo ritenuto fino a quel momento sicuro.
Da ieri pomeriggio sono in corso le indagini della Polizia di Stato di Anzio e Nettuno, per raccogliere elementi utili a dare un volto al malvivente che ha aggredito, si presume solo a scopo di rapina, la cittadina di Anzio di 76 anni, Anna Gabriella P., trovata riversa a terra sul pavimento della cappella di famiglia nel cimitero comunale e monumentale di Anzio, legata e con la bocca tappata dal nastro adesivo.
In questo stato la donna è stata lasciata a sé stessa e alla fortuna del passaggio di qualcuno che potesse liberarla, dopo essere stata letteralmente travolta dal rapinatore.
Lei stessa ha raccontato quanto le era avvenuto in pochi minuti che sono sembrati interminabili, e che avrebbe voluto passare solo nella pace del silenzio e della preghiera sulla tomba del coniuge.
Intorno alle 15,00 appena entrata nella tomba di famiglia, si è ritrovata in un attimo per terra spintonata con forza da qualcuno alle sue spalle, e che velocissimo le ha preso tutto il possibile a partire dalla borsa, il cellulare e addirittura le chiavi della macchina, con cui il rapinatore si sarebbe garantito il mezzo per fuggire e far sparire le tracce una volta fuori dal luogo di preghiera.
Dopo lo strappo della refurtiva all’anziana, l’ultima cosa abominevole è stata poi immobilizzare la donna e zittirla, affinché non potesse gridare e richiamare aiuto. Così è scattata la fase ancora più terribile per la vittima, che si è ritrovata prima una striscia di nastro adesivo a coprirle la bocca, per impedirle di proferire anche una singola vocale, e poi una corda intorno alle mani, afferrate dietro la schiena, legate con forza e impossibili da liberare senza l’aiuto di qualcuno.
L’angelo che l’ha liberata è stato un operaio, che è stato capace di intercettare i suoi lamenti a bocca chiusa, mugolii insistenti che avrebbero potuto restare inascoltati per ore e fino alla chiusura, prevista come per tutti i cimiteri al tramonto.
A dare l’allarme sarebbe stato proprio l’addetto de cimitero, che ha atteso l’arrivo delle Forze dell’ordine e del 118 per affidare alle cure degli operatori sanitari la 76enne. La donna come confermato anche in queste ore non ha subito conseguenza troppo gravi nonostante l’attivazione del codice rosso di ieri pomeriggio, che ha consentito per la 76enne gli immediati accertamenti sanitari agli Ospedali Riuniti.
Sul posto la scientifica ha raccolto elementi in un raggio sufficientemente ampio al luogo dell’aggressione da poter risalire forse all’accesso dell’uomo, che con buone probabilità potrebbe aver puntato la donna in precedenza, e atteso per colpirla e derubarla, il suo ingresso in quello spazio lontano da occhi indiscreti.
La visione dei filmati delle telecamere all’ingresso e verso la strada, potrebbero ora aiutare a cristallizzare il volto dell’uomo quando ha fatto accesso nel cimitero, così come all’uscita.
Intanto è scattata anche la caccia alla Fiat 500 rubata alla donna, con la quale l’uomo potrebbe essere fuggito anche fuori dai confini regionali. Avviate anche le analisi autoptiche del nastro adesivo fissato sulla bocca della donna e di altre superfici dove il rapinatore avrebbe lasciato diverse tracce.
L’aggressione e rapina alla donna non sarebbe la prima nel cimitero comunale di Anzio, ed in queste ore da parte dei rappresentanti delle istituzioni anche regionali arrivano messaggi di solidarietà e la promessa tardiva di interventi contro la criminalità in quella zona e all’interno del Cimitero.
Profondo sgomento e sdegno sono stati espressi da Laura Cartaginese, Presidente del Gruppo Lega in Regione Lazio: “Incredibile la ferocia con cui quell’essere abietto si è accanito contro la povera signora, mentre pregava sulla tomba del marito, rischiando di ucciderla“.