Nubifragio a Ostia, case popolari ancora senza elettricità e ascensori: la denuncia di un disabile (VIDEO)

Ostia, disabile al 100% prigioniero in casa con l'ascensore fuori uso e senza elettricità: "Se sto male non posso uscire da solo"

Sarà difficile riportare alla normalità in breve tempo, la condizione in cui palazzine e attività commerciali di Ostia sono rimaste dopo la devastazione creata dalla bomba d’acqua che si è abbattuta sul litorale romano, lo scorso lunedì 16 ottobre.

Fino a 177mm di acqua sono caduti in una sola ora in alcune zone dove il nubifragio ha colpito di più. Ma in tutte, comunque, restano tanti i danni ingenti da sistemare, per cui ci vorrà tempo e denaro. Sconforto e rabbia si sollevano poi dalle case popolari, dove i residenti si trovano ancora senza elettricità a con gli ascensori fuori uso.

Ostia, disabile al 100% prigioniero in casa con l’ascensore fuori uso e senza elettricità: “Se sto male non posso uscire da solo”

Da lunedì 16 ottobre, dopo il nubifragio che ha colpito Ostia, per molti cittadini del quadrante di Ponente tra via Cagni, via Forni e Lungomare Duca degli Abruzzi, sembra non sia passato nemmeno un giorno.

L’effetto di quella buriana climatica che ha riversato sulle strade e nei garage l’acqua di un mese di piogge, si fa ancora sentire. E per i più fragili, anziani e disabili gravi, la situazione è impossibile da gestire con le proprie forze.

A segnalare uno stato di totale prigionia in casa, è in queste ore un disabile al 100%, in attesa di trapianto cardiaco, e i cui pochi spostamenti sono stati fino a ieri legati all’ascensore che dal 16 ottobre non funziono più.

“Non abbiamo più nemmeno la luce negli spazi comuni, e nelle scale – scrive l’uomo -, e per questo anche quando mi sono sentito male, non ho potuto fare le scale per scendere dal terzo piano dove abito“.

L’effetto tappo dei tombini: oltre a foglie e detriti, ecco cosa li otturava

Questa è la situazione in via Domenico Baffigo 45 ancora oggi. Una via considerata già abbandonata dall’interesse della pubblica amministrazione e da ATER, per quanto riguarda manutenzione e decoro, a causa dell’acqua che è entrata come un torrente senza freni, lì e anche in altre palazzine della zona martoriata dal nubifragio, nei garage e negli scantinati i quadri elettrici sono stati disalimentati.

Con il passare dei giorni poi, l’amara scoperta di ogni tipo di ingombro nei tombini che hanno provocato quel terribile effetto tappo. Pezzi di legno e lamiera, ma anche indumenti, sono stati estratti da alcuni operanti increduli, in alcuni pozzetti sul Lungomare.

Non è chiaro come ci siano finiti all’interno, ma anche se degli ignoti scriteriati avessero deciso di trasformarli in contenitori di spazzatura, resta il fatto che chi doveva controllarli non lo ha fatto.

Servizio video di Gabriella Rita Tesoro