Albano Laziale, tentano di rubare in canonica: manette dei carabinieri per due giovani rom

Colti in flagranza di reato a rubare in canonica e tratta in arresto una coppia di ladri domiciliati in un campo nomadi

Si sono introdotti in canonica per fare razzia delle offerte e degli effetti personali del parroco della chiesa di San Filippo Neri nel comune di Albano Laziale ma che, allertato da alcuni rumori sospetti, ha immediatamente chiamato il numero di emergenza per ottenere l’intervento delle forze dell’ordine. Sul posto si sono precipitati i carabinieri della vicina stazione di Cecchina che hanno sorpreso sul fatto due giovani cittadini romeni domiciliati nel campo nomadi di via Tiburtina.

Colti in flagranza di reato a rubare in canonica e tratta in arresto una coppia di ladri domiciliati in un campo nomadi

L’intervento dei militari dell’Arma è avvenuto presso l’edificio religioso situato in via Nettunense ed è scattato dopo che il sacerdote ha sospettato della presenza di intrusi all’interno della propria dimora. Il primo dei due rom, un ragazzo di 19 anni, è stato bloccato mentre si preparava a fuggire a bordo di un’autovettura nella quale lo aspettava, con il motore acceso, il complice, un ventenne che alla vista dei carabinieri ha, a sua volta, tentato invano di darsi alla fuga.

Non è un caso se l’attenzione dei due ladri tratti in arresto si sia appuntata sulla chiesa di San Filippo Neri situata nell’abitato di Cecchina all’interno del Comune di Albano Laziale. L’edificio religioso fu costruito durante la seconda guerra mondiale e venne inaugurato nel 1941 grazie alla donazione di un terreno da parte della vedova del marchese Filippo Ferrajoli.

La parrocchia è molto frequentata e si tratta del principale luogo di culto di una vasta area che, nel proprio ambito, ricomprende un territorio in cui vivono circa 12mila residenti considerando anche i limitrofi comuni di Ardea e di Ariccia. La struttura include anche un oratorio molto ben attrezzato che viene frequentato da numerosi giovani.

Una chiesa importante dove i due malviventi speravano, evidentemente, di imbattersi in un cospicuo bottino frutto, tra l’altro, delle offerte lasciate dai parrocchiani. La pronta reazione del parroco ha tuttavia deluso le loro aspettative perché sono entrambi stati trasferiti in caserma e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha convalidato le misure cautelari assunte nei loro confronti per il reato di tentato furto aggravato in concorso.

Va sempre ricordato che le persone denunciate, indiziate, indagate oppure arrestate devono essere considerati innocenti sino alla pronuncia di una sentenza di condanna definitiva nei loro confronti.