Bambù, pietra arenaria, legno e pareti forate: questi i materiali del progetto realizzato ad Ostia che ha convinto l'Associazione Italiana di Architettura e Critica
Un’opera architettonica di Ostia finisce sul “podio” dell’Architects meet in Selinunte, come miglior progetto per rappresentare le “Nuove normalità dell’Architettura del prossimo futuro”.
Questo era il tema dell’edizione che si è conclusa ieri domenica 22 ottobre, con la grande soddisfazione dell’Architetto ostiense Giuliano Fausti, per aver portato a casa un premio così importante. Sua la progettazione del Parco Acquatico del Camping Village Roma Capitol del gruppo Baya Holiday, che ha convinto la commissione.
Si è chiusa domenica sera con un grande successo delle idee e dei progetti, la dodicesima edizione del premio nazionale Architects meet in Selinunte, da sempre a cura dell’AIAC Associazione Italiana di Architettura e Critica, insieme con lo Studio la Monaca, e in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Trapani.
Ad ospitarle la manifestazione ancora una volta è stato lo scenario unico e ricco di storia del Parco Archeologico di Selinunte, che per tre giorni ha riunito Architetti, studiosi e critici di Architettura dall’Italia e dall’estero, per esaminare le tante opere presentate, e che quest’anno hanno catturato l’attenzione e il plauso della commissione di esperti, sulla capacità di cambiare spazi pubblici e privati, in funzione di cause esterne: una su tutte la pandemia da Covid.
“In questi ultimi anni – sottolinea AIAC – gli spazi pubblici e privati stanno cambiando a causa dei nuovi modi di vita determinati da numerose e concomitanti cause esterne: dal covid alla digitalizzazione, dal mutamento della composizione dei nuclei familiari alle nuove forme di lavoro, a partire dalla diffusione dello smart working e del co-working” -. Una riflessione alla base dell’argomento che ha ispirato la dodicesima edizione del premio: “Nuove Normalità, L’architettura del prossimo futuro”.
Tra gli ospiti lo storico dell’arte e critico Vittorio Sgarbi, il paesaggista portoghese Joao Nunes, gli architetti Luciano Pia e Alberto Cecchetto, e lo studio canadese Revery Architecture, che hanno partecipato anche dell’inaugurazione di una mostra itinerante proprio sulle “Nuove Normalità” con oltre 100 opere recenti e innovative di studi di architettura italiani.
Per Giuliano Fasti è stato il primo riconoscimento a Selinunte, un premio prestigioso che è stato una sorpresa sul palco: “Non me lo aspettavo ha sottolineato l’architetto -, ma ho sempre creduto nella bontà di questo progetto, realizzato in modo coraggioso grazie al committente ed alla grande professionalità degli artigiani. Siamo stati premiati per un risultato che le persone in primis hanno subito gradito, e che ho presentato con un po’ di originalità”.
La tavole sono infatti arrivate a Selinunte in un formato disco 33 giri, che come copertina, anziché una delle foto più belle e che maggiormente potevano rappresentare la sintesi del progetto, riportava un’immagine ispirata all’album “We’re Only in It for the Money”, letteralmente “noi siamo qui solo per soldi”, il titolo del terzo lavoro musicale dei The Mothers of Invention, la band guidata da Frank Zappa.
“E’ stato un modo per far capire che siamo qui per lavorare e progettare per la gente, affinché lo spazio da vivere abbia il suo valore di normalità da vivere ogni giorno” – ha sottolineato l’architetto.
A convincere la commissione che ha premiato il Parco Acquatico, certamente l’utilizzo di materiali di grande qualità come la pietra arenaria di Santa Fiora per le pavimentazioni, spesso utilizzata dall’architetto 69enne di Ostia anche per altre opere nel X Municipio, come ad esempio la Tirrena Auto.
Una scelta legata il più possibile a dare il senso di un ambiente naturale su una grande estensione che pone al centro la piscina, e con un fondale che proseguendo su questa linea cromatica, non è blu o celestino ma grigio intenso per proseguire a simulare la sabbia.
A delineare l’opera poi elementi utili e divertenti al tempo stesso, un Gazebo ombraio fatto di canne di bambù e pareti di lamiera forata per fra passare il vento e creare un “micro-clima” gradevole; e un ponticello interamente in legno dallo stile contemporaneo ed europeo.
Queste le nuove normalità dell’architettura, in cui ad essere premiate sono state la realizzazione del desiderio di stare a contatto con la natura attraverso l’architettura, la modernità, e la gradevolezza di una ambiente da vivere con divertimento.
Il Parco Acquatico che ha iniziato la sua operatività all’inizio dell’estate per chiudere il 15 ottobre, ha ricevuto il riconoscimento di Vittorio Sgarbi al quale è stato chiesto sostegno per modificare la legge sull’architettura e creare come avviene negli altri paesi d’Europa, un testo unico per l’Architettura:
“Noi italiani che l’abbiamo inventata l’architettura, ci ritroviamo tutti dentro in un unico testo per l’edilizia. Una gabbia normativa in cui con tanti colleghi con progetti molto belli come quelli presentati all’Architects meet in Selinunteal, ci sentiamo più degli sfuggiti da Alcatraz” – ha concluso fausti.