Durante l’inchiesta sulla donna annegata sulla spiaggia libera senza bagnini emerge uno scandalo in X Municipio: comprate 28 tavole Sup per il salvataggio ma non c’è personale per usarle
Sono state comprate un anno fa con i fondi regionali destinati alle spiagge libere ma in chissà quale magazzino sono accatastate le 28 tavole Sup per il salvataggio. Dal giorno dell’acquisto non sono mai entrate in acqua e nessuno le ha viste, anche perché non ci sono i marinai di salvataggio che l’avrebbero dovute usare.
E’ lo scandalo che emerge durante l’inchiesta aperta dalla Procura di Roma che indaga sulla morte per annegamento di Luigi Palmisano il 6 settembre scorso. Dopo la denuncia dei familiari, motivati dalla richiesta di fare piena luce sulla vicenda, e dopo l’autopsia che ha accertato la morte per annegamento, la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta che potrebbe inchiodare alle rispettive responsabilità il sindaco e il presidente del X Municipio. Il legale che rappresenta la famiglia Palmisano, l’avvocato Domenico Stamato, ha avviato la richiesta di tutti gli atti amministrativi legati alla mancata attivazione del servizio di salvamento sulle spiagge libere di Ostia e ha acquisito documenti già depositati al magistrato che si occupa del caso.
Così, nel fascicolo del Tribunale l’avvocato Stamato ha accluso anche una singolare determina dirigenziale con la quale si evidenzia l’acquisto di 28 tavole sup da impiegare per il salvamento sulle spiagge libere di Ostia. L’atto è del 20 settembre dello scorso anno e l’acquisto è stato fatto grazie allo stanziamento della Regione Lazio di 321.576 euro direttamente nelle casse del X Municipio come “Sostegno ai Comuni per l’avvio della stagione balneare estate 2022”. La prima singolarità che balza agli occhi è che il X Municipio ha finalizzato una parte di quei fondi, erogati il 12 maggio 2022, quindi a stagione balneare appena iniziata, soltanto il 20 settembre, ovvero a pochi giorni dalla chiusura della stagione.
Come sono andate le cose anche nella stagione estiva 2022 riguardo alla copertura di tutte le postazioni delle spiagge libere con marinaio di salvataggio è noto: anche un anno fa quasi tutta la costa di Ostia Ponente è rimasta sguarnita del servizio. Ciò nonostante, a settembre di quello stesso anno il Municipio ha deciso di acquistare le tavole Sup per impiegarle come mezzo veloce e pratico (sic!) per il salvamento. Fa sorridere che quel mezzo sia stato considerato utile “in ragione della praticità ed utilizzo del personale addetto al salvataggio in condizioni meteo avverse durante le quali l’uscita di un natante a remi risulta essere difficoltoso”. Una tavola sup più stabile con il mare agitato rispetto a un pattino?
Per fare presto, ovvero prima della fine della stagione balneare, si è deciso di procedere con un affidamento diretto di fornitura a trattativa privata di 28 tavole con pagaia e anche altrettanto radio VHF per la comunicazione tra postazioni di salvamento. Il tutto al costo di 26.060 euro. La fornitura sarebbe avvenuta entro cinque giorni dall’assegnazione dell’appalto ovvero entro il 25 settembre. La stagione balneare si è chiusa il 30 settembre.
Dove siano finite quelle tavole sup non è dato sapere. Di sicuro non si sono viste durante questa stagione balneare, nella quale il X Municipio è stato in grado di assegnare il servizio di salvamento solo per la spiaggia libera dei cancelli di Castelporziano e neanche per tutti i giorni estivi. Tavole sup e radio sono confinate in un magazzino? Quale? E perché? E che fine ha fatto il resto del finanziamento regionale pari a quasi 300mila euro?