Immagine d'archivio
Assalto notturno a un convoglio pronto a rientrare in esercizio sulla Metromare
Se non sono i guasti tecnici ci pensano i writer con le loro bombolette a creare ulteriori ritardi e disservizi sulla Metromare che collega Ostia alla capitale. Un treno M200 di Cotral, pronto a entrare in esercizio dalla prossima settimana dopo un intervento di manutenzione straordinaria presso l’officina ferroviaria di Magliana Vecchia è stato, infatti, vandalizzato a colpi di vernice e dovrà restare fermo dieci giorni in più prima di poter essere messo in linea. Tanto è il tempo che ci vorrà per rimuovere la tinta acrilica dai finestrini dei vagoni e dal parabrezza della motrice di testa.
Il caso, precisa una nota di Cotral, ha voluto che, tra i diversi convogli fermi presso l’impianto di manutenzione i writers si siano scatenati proprio contro quello che aveva concluso con successo l’iter di revisione. L’M200 sarebbe, infatti, andato ad aggiungersi allo sparuto drappello di treni in servizio sulla linea della Metromare afflitta dalla cronica mancanza di mezzi e avrebbe potuto almeno mitigare il lungo elenco di corse che vengono sistematicamente ritardate o soppresse rendendo, spesso, impossibile la vita ai numerosissimi pendolari e viaggiatori che utilizzano il trenino della Roma Lido.
Quello degli assalti vandalici è un altro triste capitolo della martoriata vicenda di guasti prodotti con dolo ai mezzi e alle strutture di servizio delle stazioni della linea ferroviaria. A essere bersagliati, infatti, non sono soltanto i treni che vengono quasi totalmente ricoperti da scritte fluo, firme incomprensibili e altri disegni di tutti i generi. Tra i teppisti che si accaniscono sugli impianti del trenino Roma-Lido ci sono, infatti, anche quelli che mettono fuori uso i tornelli per prendere le corse senza pagare il biglietto.
Le operazioni di ripulitura della livrea dureranno circa una decina di giorni ma ciò che desta preoccupazione nell’azienda regionale di trasporto è il fatto che l’assalto al treno a colpi di spray sia avvenuto all’interno di un deposito sorvegliato 24 ore al giorno dove non si erano mai verificati, in passato, episodi di questo tipo.