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Aggressione nel carcere di Civitavecchia: detenuto sferra un calcio ad un poliziotto

L'uomo non voleva svuotare il cestino e ha sferrato un violento calcio al poliziotto provocandogli un trauma

Non voleva svuotare il cestino all’interno della sua cella e ha dato un calcio violento, in pieno torace, ad un poliziotto penitenziario scaraventandolo contro una parete. Quest’ultimo ha subito un trauma giudicato guaribile in una settimana.

L’episodio, denunciato da Ciro Di Domenico, Coordinatore regionale della FP CGIL Polizia Penitenziaria, è accaduto nel carcere di Civitavecchia.

L’uomo non voleva svuotare il cestino e ha sferrato un violento calcio al poliziotto provocandogli un trauma

Il regolamento penitenziario prevede che il detenuto svuoti il cestino della cella in cui si trova. Una regola a cui evidentemente l’uomo, di nazionalità straniera, non voleva sottostare e alla richiesta del poliziotto ha risposto con un calcio.

Inizialmente si era limitato a reagire in maniera brusca solo a parole ma senza dare cenni ulteriori di nervosismo. Il calcio è stato improvviso e violento e ha scaraventato il poliziotto contro la parete.

Una volta che il poliziotto ha abbassato la guardia e l’attenzione ricostruisce Di Domenicogli ha sferrato un violento calcio nella parte frontale del torace, scaraventandolo per qualche metro e poi contro la parete retrostante. Gli altri colleghi hanno soccorso il malcapitato e riportato alla calma il detenuto che è già noto per altre aggressioni messe in atto in passato“.

In base alle regole penitenziarie il detenuto ha il compito di prendersi cura della propria cella, di pulirla e di svuotare il cestino. Un compito che aiuta la persona nel percorso di recupero per il reinserimento nella società.

Mirko Manna, Nazionale FP CGIL della Polizia Penitenziaria, chiama in causa il DAP, il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. “Purtroppo il DAP –afferma – dimostra ogni giorno di aver perso il controllo della gestione della popolazione detenuta nelle carceri. Il moltiplicarsi di eventi critici nelle carceri, come li chiama il DAP e che non sono altro che calci, pugni e addirittura accoltellamenti ai poliziotti penitenziari da parte di detenuti che possono permettersi ormai di ignorare qualunque regola di convivenza, minano alle fondamenta il ruolo stesso di tutta la catena del sistema giustizia. Se non si ricorrerà ai ripari con immediatezza, il collasso dell’intero impianto, è solo questione di tempo. Ed in molti se lo stanno augurando.