La scena è agghiacciante le povere piante svettano circondate da transenne, con i fusti martoriati dalla presenza di gigantesche condutture e da altri detriti. Gli ultimi 47 pini di Ottavia, ancora in perfetta salute, in via Camilla Ravera e sopravvissuti nel quartiere agli abbattimenti speditivi decisi dal comune di Roma Capitale negli ultimi anni, seguiranno presto la stessa sorte degli altri 81.
Le associazioni ambientaliste intraprendono le vie legali nel tentativo di impedire l’abbattimento di una cinquantina di pini di Ottavia quartiere a nord di Roma
Decine di alberi sani sono già stati condannati a morte, anche se l’iter autorizzatorio per la loro eliminazione non è giunto al termine. La strage prosegue e non solo per far posto a nuove colate di cemento o a semplici lavori di scavo per l’installazione di impianti di sottoservizi. “Qualcuno, come nel caso di una parrocchia della zona -insorge Jacopa Stinchelli, presidente del Comitato Villa Glori in difesa dei pini e dei parchi storici di Roma e capo coordinatrice di Roma dei Pini- ha pensato bene di eliminarli semplicemente perché ostruivano una vista panoramica su Roma”.
Intanto le associazioni di tutela del patrimonio boschivo, scendono sul piede di guerra come contro la soppressione di altri alberi dal grande ombrello sani, tagliati all’interno del parco di Villa Ada (leggi qui) e si preparano a proseguire la loro battaglia a fronte di uno scempio che porterà alla scomparsa dell’ultimo lembo di un’area boschiva un tempo prolifera.
In rampa di lancio si profila l’avvio di un’azione legale nei confronti dell’amministrazione capitolina per l’”avvenuto abbattimento di due alberi certificati in salute, un pino e un tiglio, da parte dell’impresa di lavori incaricata -sottolinea Jacopa Stinchelli– ma sulla base di un nulla osta generico e senza che fossero state fatte le perizie previste in questi casi. Non solo alla presenza di un agronomo, ma anche procedendo alle prove di trazione, cosiddetti pulling test, diretti a verificare la stabilità delle piante. L’atto di diffida sarà formalizzato, oltre che dal Comitato che presiedo, insieme ad Altritalia Ambiente e altre associazioni”.
Ma l’amministrazione locale è intenzionata ad andare per le spicce, sebbene per i pini che ancora svettano tra i palazzi di via Camilla Ravera le soluzioni alternative alla soppressione siano diverse. Dal cablaggio, alla rasatura controllata sino ad arrivare a un eventuale ancoraggio delle radici. Mentre il modus operandi con cui le imprese aggiudicatarie degli appalti intervengono, nella pressoché totalità dei casi, conferisce priorità all’impiego delle motoseghe per qualsiasi tipologia di lavori pubblici: dai rifacimenti stradali, alla coperture delle buche che si aprono sull’asfalto, tutti eseguiti senza alcun riguardo nei confronti di pini che si trovino nelle vicinanze del cantiere.
Agli abbattimenti, sostengono le associazioni per la tutela del patrimonio arboreo, ci sono varie alternative per salvare gli alberi
“Nel caso di via Ravera -rimarca Jacopa Stinchelli– assistiamo a un vero e proprio giallo perché la maggior parte dei pini si trova all’interno di aiuole rialzate che non interessano minimamente la pavimentazione stradale e non si capisce proprio il motivo che potrebbe giustificare la loro eliminazione“.
Nonostante la richiesta di accesso agli atti, presentata dagli ambientalisti per prendere visione di tutte le carte del “processo amministrativo” propedeutico alla soppressione degli ultimi pini presenti in via Camilla Ravera, già a partire dall’inizio del mese sono stati aperti tre cantieri che “in aperta violazione del Regolamento del verde” hanno militarizzato tutta la zona posizionando, tra l’altro, pozzetti di cemento necessari per creare tubature di smaltimento delle acque bianche. “Abbiamo la netta impressione -incalza la presidente del Comitato Villa Glori– che, dentro al nulla osta ottenuto dalle imprese di lavori presenti sul posto, per procedere al rifacimento della pavimentazione e dei marciapiedi, ci sia ben altro, anche perché la totale distruzione di questo residuo angolo di verde non trova alcuna giustificazione”.
Via Camilla Ravera è inoltre stata inserita dalle stesse associazioni all’interno di un progetto di pedonalizzazione, trattandosi di una strada che non ha alcuna funzione di passaggio se non quella di condurre alle abitazioni che vi si trovano. Lo scopo della proposta non è di certo riportare l’area, dove è sorto il quartiere di Ottavia, situato all’interno del Municipio XIV dove si trova anche la Riserva di Monte Mario e dove sino agli Anni Cinquanta, al tempo in cui, nelle ville suburbane di epoca ottocentesca, i romani trovavano modo di trascorrere giornate di relax, nel verde di casali circondati da coltivazioni e ampi spazi dedicati al pascolo. L’idea di pedonalizzare la via è infatti un tentativo fatto in extremis non solo per salvare gli ultimi pini rimasti, ma per bilanciare l’inarrestabile processo di urbanizzazione selvaggia salvaguardando quel poco che resta delle antiche memorie di una zona un tempo selvatica.
Il Comitato Villa Glori chiede al Municipio un’assemblea cittadina in cui esaminare anche un progetto di pedonalizzazione per salvare i pini di via Ravera
“Quello che chiediamo all’amministrazione -conclude Jacopa Stinchelli– è di incontrarci nell’ambito di un’assemblea cittadina cui intervengano gli assessori municipali competenti con i loro agronomi e di confrontarsi anche con un nostro arboricoltore per capire quali scavi si possono fare salvaguardando gli alberi nella speranza di restituire una piccola area verde alla cittadinanza di Ottavia che la desidera in tutti i modi”.
In attesa che il municipio competente risponda all’appello fatto dal Comitato, alle ore 10 di domani mattina, domenica 1° ottobre, tutti gli interessati alle iniziative di tutela che gravitano attorno al “Progetto radici” sono stati invitati a presentarsi in via Vitellia a Villa Pamphili perché a margine della manifestazione “IX Ragunanza di poesia e narrativa” sarà possibile firmare le petizioni per la salvaguardia degli alberi dal grande ombrello e verrà annunciata l’organizzazione per il prossimo anno di un premio internazionale di poesia e di pittura dedicato ai “Pini di Roma”.
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