Nel corso degli anni il giardino situato tra la posta e lo scalo ferroviario di Bracciano ha assunto l’aspetto di un luogo dominato dalla desolazione
In paese c’è chi lo ricorda con un tocco di nostalgia perché da piccolo i genitori lo portavano sulle altalene, ma ora davvero in pochi, a Bracciano, riescono a trovare parole diverse dall’incuria, dal degrado, dall’abbandono per descrivere il giardino di via Camillo Benso di Cavour proprio accanto a dove ci sono la stazione e le poste centrali. Uno spicchio di verde nel cuore del centro storico dove, con il tempo, i giochi per i bambini sono spariti e le panchine per riposarsi diventate rifugio notturno dei senza fissa dimora, con tutto quello che ne deriva in termini di igiene pubblica.
L’allarme sulle condizioni decadenti di una zona dove, spesso, le persone si fermano in attesa di qualcuno che deve scendere dal treno nel vicino scalo ferroviario rimbalza sul web. C’è chi si chiede come si “possa pretendere che i bambini diventino ragazzi con il senso del decoro e della pulizia se crescono vedendo questo scempio! È vergognoso che i bambini a Bracciano non abbiano un parco come si deve né al centro né a Bracciano Nuova, pulito e curato. Che desolazione e che tristezza!”.
Forse, soltanto un profondo cambiamento culturale sarebbe in grado di spostare l’ago della bilancia verso situazioni non virtuose, come in certi comuni del Trentino Alto Adige, ma almeno decenti. E c’è chi nutre poche speranze pensando proprio alle condizioni in cui versano moltissime scuole italiane. “Il decoro e la cura -posta un altro utente- si imparano a scuola, pensate a come potrebbero crescere i vostri figli se, invece di trascorrere otto ore, in classi fatiscenti con i buchi su muri bisognosi da anni di essere ritinteggiati da anni avessero la possibilità di studiare in bellissimi stabili che respirino storia e cultura. Perché mai, invece, date le condizioni attuali gli stessi ragazzi non dovrebbero restare colpiti più di tanto da un giardino sporco e abbandonato?”.
E forse non a caso il giardino delle poste di Bracciano, pur essendo chiuso di notte è comunque un bersaglio che resta costantemente nel mirino dei giovani che lo frequentano scavalcando la recinzione per poi abbandonarvi bottiglie di birra e rifiuti di ogni genere.
Sembra di fare un salto nel passato, agli Anni Settanta e Ottanta, quando quel giardino, ricorda un altro utente, era cosparso di siringhe usa e getta utilizzate dai tossicodipendenti per iniettarsi l’eroina.
Sta di fatto che a Bracciano centro i bambini non hanno più un loro parco giochi, ovvero spazi che gli assomiglino e per andare a trovarne uno bisogna fare chilometri per recarsi nella zona periferica dei nuovi insediamenti abitativi. Fermarsi anche per poche ore nel giardino abbandonato genera, infatti, solo frustrazione e tristezza. “Sono stata ad aspettare l’arrivo di mio marito alla stazione e con la bambina -racconta in un altro post una signora– ci siamo fermati in questa zona ridotta a uno scempio, mi chiedo come sia possibile che non ci sia neppure un gioco in un parco così grande. Anni fa c’erano giardinieri e operatori sempre in giro con carrello e scopa a ripulire e vigili della polizia municipale a controllare”.
Ma si sa che le casse dei comuni italiani per la spesa di servizi, incluso quello di Bracciano, sono state praticamente prosciugate dai continui tagli alla spesa pubblica e che, alla fine, sono sufficienti anche pochi vandali per trasformare un’area verde in una discarica. Basterebbe permettere a un guardiano, osserva qualcun altro, a prendersi cura di quel posto sistemare telecamere di sorveglianza per sanzionare chi sporca. Ma, purtroppo, è noto che le vie dell’inferno siano quasi sempre lastricate di buoni propositi.