Sette persone sono finite al pronto soccorso per essere state colpite da proiettili di gomma. I carabinieri hanno fermato quattro giovani ritenuti responsabili dei ferimenti
Non sapevano come passare il tempo. Così hanno preso una carabina ad aria compressa e hanno iniziato a sparare sui passanti. Sette persone, raggiunte dai proiettili vaganti, sono finite al pronto soccorso con ferite giudicate guaribili tra i 7 e i dieci giorni.
E’ successo la notte scorsa tra San Felice Circeo e Terracina, intorno alle tre. Sette persone, tra le quali anche una guardia giurata dell’Italpol impegnata in servizio di pattugliamento notturno di un supermercato, si sono presentate in rapida successione al pronto soccorso presso l’ospedale “Alfredo Fiorini“. Tutti lamentavano di essere stati colpiti da proiettili chi al torace, chi a una gamba, chi a un braccio, chi a un orecchio, e di non aver notato la provenienza dello sparo. Lesioni superficiali, però, l’entità delle quali segnalava che si trattava di proiettili di gomma e non di piombo. Pur tuttavia, se quei colpi avessero raggiunto gli occhi, avrebbero potuto procurare conseguenze ben gravi.
Due i comun denominatori denunciati dai feriti: tutti accusavano il colpo con il passaggio di un’auto in corsa e il ferimento non era stato accompagnato dal rumore di un vero sparo d’arma da fuoco.
I carabinieri del posto avviavano dunque una battuta di ricerca dei responsabili dei fatti e poco dopo intercettavano un’auto con a bordo cinque persone. Abbandonata l’auto, i giovani si sono dispersi per le strade: quattro di loro sono stati bloccati. Si tratta di due maggiorenni e di due minori di 18 anni. Nell’auto sono state sequestrate una carabina ad aria compressa, proiettili di gomma e di metallo, un pugnale e dosi di cocaina. I ragazzi avrebbero confidato di aver sparato per noia e che non immaginavano di poter procurare lesioni e spavento nei loro bersagli.
Le ferite riportate dalle sei persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici sono state giudicate guaribili tra i 7 e i 10 giorni. I maggiorenni sono stati arrestati ai domiciliari, i minorenni denunciati, tutti per lesioni con aggravanti dei futili motivi. I tecnici dovranno giudicare se la potenza dell’arma può configurare il reato del porto d’armi ad aria compressa senza giustificato motivo.