L'assassino fermato in nottata dopo un lungo interrogatorio in Questura: era un ex spasimante della vittima
Arrestato il presunto assassino di Rossella Nappini l’infermiera di 52 anni, uccisa a coltellate nel pomeriggio di ieri, lunedì 4 settembre, nell’androne del condominio dove viveva con la madre, in via Giuseppe Allievo, nel quartiere Trionfale.
Il presunto assassino un cittadino marocchino di 45 anni: è stato sottoposto dal pubblico ministero Claudia Alberti al provvedimento del fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario aggravato dai futili motivi. La sua posizione al momento resta al vaglio dell’autorità giudiziaria che sta completando gli accertamenti sul delitto.
Il 45enne marocchino era un ex spasimante della donna che la vittima pare avesse tentato più volte di allontanare. Subito dopo l’omicidio era finito immediatamente nella rosa dei sospettati.
A fermarlo i poliziotti della Squadra Mobile Capitolina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma.
Il marocchino subito dopo il barbaro omicidio – sembra una decina di coltellate – si era allontanato e una volta rintracciato è stato interrogato a lungo in nottata in Questura.
In mattinata il trasferimento nel carcere di Regina Coeli.
Qualche anno fa, per un suo compleanno, l’infermiera assassinata aveva partecipato a una raccolta fondi per la Casa contro la violenza sulle donne a Bologna.
L’infermiera sarebbe stata vittima di stalking di recente, episodi che, però, non aveva denunciato. Non si esclude anche, nelle ultime settimane, il danneggiamento dell’auto parcheggiata sotto casa.
In nottata gli investigatori della Squadra Omicidi della Mobile hanno interrogato decine di persone fra familiari e amici, anche colleghi di lavoro dell’infermiera.
Tra le persone ascoltate con particolare attenzione – oltre al marocchino – anche l’ex compagno e padre dei suoi due figli dal quale si era separata due anni fa. L’uomo è risultato del tutto estraneo, ma si voleva accertare se l’ex moglie gli avesse confidato preoccupazioni.
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