Tensione ancora alta dopo l'uccisione dell'orsa Amarena, con una manifestazione animalista programmata per questo fine settimana
La Procura della Repubblica di Avezzano che ha da tempo notificato un avviso di garanzia ad Andrea Leombruni, il 56enne di San Benedetto dei Marsi che ha ucciso l’orsa Amarena, l’animale simbolo del Parco Nazionale dell’Abruzzo-Lazio e Molise.
A seguito delle numerose polemiche scaturite dall’uccisione dell’orsa Amarena, oggi, lunedì 4 settembre, viene comunicato che domenica prossima, 10 settembre, si terrà un corteo per protestare riguardo l’uccisione dell’orsa Amarena e c’è grande tensione e preoccupazione riguardo all’incolumità dell’uomo che l’ha ammazzata sparandole e che è stato incriminato per aver aperto il fuoco contro l’animale.
In merito si è espresso con dichiarazioni chiare il sindaco di San Benedetto dei Marsi, Antonio Cesarani, il paesino abruzzese in provincia di L’Aquila, dicendo che “Si tratta di un gesto da condannare, ma è da punire anche chi cerca di mettere quest’uomo alla gogna mediatica, rendendo necessario per proteggerlo una pattuglia di scorta fissa di fronte casa sua”.
La morte di Amarena e la ricerca incessante dei cuccioli dell’orsa uccisa, che si sarebbero divisi, ha creato un’attesa enorme e una tensione tale da fare in modo che molte persone andassero sul posto alla ricerca dell’uomo che l’ha uccisa.
In queste ore la tensione tuttavia sembra diminuire e rientrare, ma c’è tuttora una sorta di processione alimentata dal tam tam mediatico anche via instagram, facebook e sui social in generale, che ha messo sulla bocca di tutti il paesino aquilano e questa vicenda, creando un caso con pochi precedenti.
La scorta, per stessa ammissione del sindaco, verrà mantenuta ancora per qualche tempo e a riportare in auge la vicenda c’è proprio la manifestazione ideata dal Partito Animalista Italiano – Pae – e dall’Associazione degli Animalisti italiani per domenica 10 settembre, con tantissime persone attese da tutta Italia, che si recheranno per protestare contro l’uccisione dell’animale a San Benedetto dei Marsi, e si temono rappresaglie e contestazioni contro la persona che ha sparato ad Amarena.
Per quanto riguarda i due “figlioletti” dell’orsa, come accennato poco sopra in questo pezzo, sembra davvero che si siano separati e si troverebbero adesso in due aree diverse, sempre all’interno del Parco dove la loro mamma è stata uccisa, come spiegato dal direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Luigi Sammarone.
Le difficoltà attuali nell’individuazione dei due cuccioli sono date soprattutto dal fatto che non si sa con esattezza se il cucciolo individuato sia lo stesso che è fuggito dopo l’uccisione dell’orsa e tra le ipotesi al vaglio delle Autorità c’è che entrambi i cuccioli si trovino tuttora dentro al Parco Nazionale e siano alla sua ricerca, andando nelle zone solitamente percorse quando Amarena era ancora viva.
Si cercherà di catturare i due cuccioli di orsi non con le metodologie e i protocolli classici, ma utilizzando speciali gabbie e reti che siano impregnate dell’odore di Amarena.
A margine di queste dichiarazioni, Sammarone ha raccontato di un’altra vicenda nella quale un’altra orsa, Gemma, ieri, 3 settembre ha fatto irruzione nella cucina di un albergo della vicina Scanno, per mangiare, cibandosi di dolci e andando poi a trovare riparo in una villetta e le guardia zoofile stanno cercando di capire se si tratti proprio di uno dei due orsi orfani di Amarena.
L’intenzione ora è riportare i due esemplari in una zona sicura, dato che si tratta di orsi di 8 mesi e nel frattempo la Procura di Avezzano ha nominato dei periti di fama internazionale, come ad esempio Paride Minervini, per capire l’esatta dinamica della morte dell’orsa Amarena e se davvero le armi utilizzate siano compatibili con quelle usate dal 56enne di San Benedetto dei Marsi per ucciderla, analizzando anche la balistica dei proiettili esplosi.
In particolare Paride Minervini è stato coinvolto in tante perizie balistiche di grande difficoltà e delicatezza, come nel caso di quella fatta per stabilire le esatte responsabilità nell’omicidio di Nicola Calipari in Iraq, nella morte della giornalista Ilaria Alpi in Somalia, o in quella del tifoso della Lazio Gabriele Sandri, ucciso da un agente di polizia con un colpo di pistola.
Nel curriculum di Minervini anche un caso di orso ucciso nel 2014 a Pettorano sul Gizio, altro paesino nell’hinterland aquilano, quando un ex operaio Anas lo ha ucciso sparando all’animale ed è stato condannato per il suo gesto.
Sarà inoltre svolta l’autopsia sul corpo dell’orsa Amarena, che attualmente si trova nell’istituto zooprofilattico di Avezzano, con gli esami che sa Rosario Fico.
Se vuoi approfondire questa vicenda, leggi gli altri articoli sull’argomento pubblicati in precedenza su Canaledieci.it cliccando sulle parole chiave colorate in arancione, presenti in questo pezzo.