L’oggetto delle ricerche era una papera di 6 mesi soprannominata Paperino, ma mentre lei rimane ancora in libertà i volontari di Laboratorio Verde Roma Capitale Fare Ambiente hanno salvato, da sicuro annegamento, un piccione che annaspava sulle acque a bordo vasca del laghetto dell’Eur. Il “pullo“, così come in genere vengono chiamati tutti i piccoli di volatili è stato così messo in sicurezza e portato tra i rami di un albero dove lasciare asciugare le sue ali.
La task force di Laboratorio Verde Roma Capitale Fare Ambiente, integrata dalla presidente dell’associazione Giuliana Mosca, guardia zoofila nel comune di Roma e provincia, era stata attivata dal proprietario di Paperino che, nei giorni precedenti, aveva avuto l’imprudente idea di portare il suo simpatico pennuto a bagnarsi nelle acque del bacino artificiale, delimitato a sud dal palazzo dell’Eni. Depositato sull’acqua Paperino, infatti, si era allontanato senza più riguadagnare la riva.
I quattro volontari guidati da Giuliana Mosca si erano messi sulle sue tracce dopo il tramonto del sole che è il momento nel quale, praticamente tutte le specie animali, vanno in cerca di cibo. Lo strumentario per poter riportare a casa la papera erano tutti pronti: dal cibo per attirarla, una volta dopo averla individuata, alla scatola in cui riporla dopo la cattura per evitarle scossoni durante il trasporto per ricondurla a casa.
Eppure di Paperino sembrano, davvero, essersi perse tutte le tracce. Questo tipo di uccelli che possono essere addomesticati, una volta usciti dalla condizione di assoluta libertà in natura, tendono ad affezionarsi e quindi a fidarsi quasi ciecamente dell’essere umano. E’ quindi possibile che la papera, e c’è da augurarsi per il suo bene che non sia andata così, attirata da qualcuno con un’esca possa essere diventata una preda con cui sfamarsi.
“Purtroppo -sottolinea Giuliana Mosca- varie persone hanno in diverse occasioni denunciato che il Laghetto dell’Eur è terreno privilegiato da alcuni pescatori di frodo che, all’occasione si trasformano anche in pericolosi predatori per le anatre, ma anche papere e forse cigni che un tempo nuotavano nel laghetto ma sono, effettivamente, ormai scomparsi da diversi anni. Per verificare se in zona fossero presenti persone intenzionate a pescare le carpe ed evenutalmente uccelli ci siamo appostati percorrendo tutto il perimetro dell’invaso ma non abbiamo notato nulla di strano. Per conferma abbiamo anche chiesto ai dipendenti della vicina stazione della metropolitana B se avessero mai visto all’opera individui dediti a quel tipo di attività che sono assolutamente proibite in questa zona. Qualcuno -precisa Giuliana- ha affermato che, effettivamente, sui bordi della grande piscina, nascosti dalla barriera divisoria, si accovacciano persone con canne da pesca e altri strumenti di cattura“.
Proprio nel circumnavigare il laghetto i volontari di Laboratorio Verde Roma Capitale Fare Ambiente hanno sentito, a un certo punto, uno stormir d’ali sulla superficie dell’acqua e hanno notato la presenza di un piccolo di piccione in evidente stato di difficoltà. Di notte, poi, gli uccelli non vedono e questo fattore avrebbe finito per condannarlo a morte certa per annegamento. Tirare fuori il “pullo” non è stato facile ma, attraverso procedure consolidate di recupero, i volontari sono riusciti a restituirgli la libertà.
Mentre il “pullo” tornava al sicuro tra le foglie di un albero le ricerche di Paperino venivano sospese. Ma solo temporaneamente.
“Torneremo a cercare la papera quanto prima -assicura Giuliana Mosca- e, questa volta, con la luce del giorno a favore. Pensiamo, tra l’altro, di chiedere l’autorizzazione per perlustrare tutto il perimetro del laghetto nella speranza che Paperino abbia trovato riparo in un nido non facilmente visibile da terra“.
Ad aspettarlo con ansia a casa c’è il suo proprietario, un 46enne residente ad Acilia che ha, certamente, agito in assoluta buona fede ma, in linea teorica potrebbe essere multato per aver posto in essere un comportamento suscettibile di essere sanzionato come “malgoverno” di un animale avendo esposto, sia pure in modo del tutto volontario, la sua papera al rischio di perdersi come poi è avvenuto.
“C’è un altro messaggio importante da affidare attraverso gli interventi e le attività di soccorso che quotidianamente si organizzano beneficio di tutte le specie animali” , sottolinea la presidente dell’associazione di volontariato di cui fanno parte, su un totale di 20 associati, una decina di persone che sono state abilitate dalla prefettura di Roma all’esercizio delle funzioni attribuite alle guardie zoofile in quanto pubblici ufficiali.
“Salvare anche una sola vita -puntualizza Giuliana Mosca- non è mai invano, soprattutto in questo momento in cui tra caprette uccise a calci e orse che vengono abbattute a colpi di fucile rendendo orfani i loro cuccioli, è sempre più necessario dare il buon esempio affinché le persone capiscano il rispetto e l’amore incondizionato che occorre manifestare verso una natura continuamente violentata dall’essere umano“.