La piscina era sprovvista di autorizzazioni: il gestore denunciato per abuso edilizio e l'area sequestrata
Sequestrata a Tivoli una piscina abusiva alimentata con acqua sulfurea in un’area protetta. I sigilli sono scattati giovedì 24 agosto in un terreno di via del Barco, a Tivoli Terme non lontano dallo storico centro termale della Città dell’Arte.
Il sequestro è scattato nel corso di un sopralluogo mirato della Polizia Locale di Tivoli e della Polizia Locale della Città Metropolitana di Roma Capitale.
Gli agenti hanno accertato che l’opera sprovvista di qualsiasi titolo e realizzata all’interno di un’area sottoposta a vincolo agricolo e a vincolo idrogeologico consisteva in una vasca riempita con acque sulfuree attinte dal terreno circostante tramite l’utilizzo di pompe sommerse.
Sul fronte del sistema di alimentazione della piscina a forma di laghetto e con la lunghezza massima di 17 metri sono ora corso i dovuti accertamenti da parte degli organi della Città Metropolitana.
L’area era stata anche recintata e attrezzata con qualche sdraio.
I caschi bianchi di Tivoli, concluso l’intervento hanno denunciato un 52enne residente a Guidonia, trovato sul posto. La contestazione: abuso edilizio con le aggravanti legate alla costruzione in un’area protetta e vicina al fiume Aniene. Non è risultato il proprietario del terreno ma il gestore di fatto.
“Le indagini proseguiranno con i dovuti approfondimenti, necessari per ricostruire l’intera vicenda”, assicurano gli agenti.
Il sequestro in via del Barco. L’uomo aveva attrezzato l’area come un piccolo centro termale privato. Trovati anche delle sdraio e alcuni bagnanti che si sono dichiarati amici del gestore del terreno.
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