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Infernetto, piano regolatore violato: LabUr denuncia il comune di Roma per danno erariale

La presunta violazione del piano regolatore è al centro di una denuncia presentata da Labur contro il Comune di Roma per danno erariale 

Il Comune di Roma è stato denunciato alla Corte dei Conti con l’accusa di danno erariale, per alcune presunte irregolarità al piano regolatore mediante il rilascio a privati delle licenze edilizie utilizzate per tirare su costruzioni più grandi del dovuto nel quartiere residenziale dell’Infernetto, situato alle porte di Ostia. A presentare il circostanziato esposto è stato lo studio privato urbanistico LabUr, a seguito dell’edificazione di palazzine di quattro o cinque piani alte fino a 13,50 e quindi eccedenti rispetto alle cubature consentite.

La presunta violazione del piano regolatore è al centro di una denuncia presentata da LabUr contro il Comune di Roma per danno erariale

Il Piano Particolareggiato “Infernetto”, approvato addirittura nel 1994 è stato rivisto nel 2005 ma, a dispetto di quanto previsto in merito alla sistemazione della rete viaria pubblica, la principale delle opere di urbanizzazione primaria che i costruttori devono realizzare in cambio del rilascio delle licenze, non sarebbe minimamente presa in considerazione.

Un primo profilo di irregolarità, scrive Labur nella sua denuncia, riguarda il fatto che, sebbene il Piano Particolareggiato dell’Infernetto sia scaduto nel 2016, l’amministrazione locale ha continuato a rilasciare permessi di costruzione “illegittimi”, cioè con ampliamenti di cubature ricavati proprio dalla mancata realizzazione delle opere di pubblica utilità annesse alla rete viaria.

Il Comune, sostiene LabUr, una volta accertate le inadempienze dei privati avrebbe dovuto procedere all’esproprio delle aree di pubblica utilità abbandonate al proprio destino e, con il ricavato, provvedere alla sistemazione dell’infrastruttura stradale di interesse comune dall’efficientamento della viabilità, alla costruzione di parcheggi, servizi e interventi di sistemazione del verde urbano.

Il Comune di Roma, a partire dal 2016, rimarca LabUr, non solo non ha esercitato alcun diritto si esproprio nell’interesse di tutti i cittadini ma avrebbe, illegittimamente, conteggiato le cubature di quei manufatti aggiungendole alle nuove licenze di costruzione e questo, puntualizza lo studio di urbanistica, grazie alla “complicità di notai e di ex dipendenti municipali“.

Questi ampliamenti abusivi avrebbero, magicamente, trasformato le villette contemplate nel Piano Particolareggiato in palazzine di quattro o cinque piani. Il tutto a vantaggio delle plusvalenze destinate a gonfiare le tasche dei privati e con evidente pregiudizio dell’interesse pubblico la cui lesione, denuncia LabUr, dovrà essere valutata dai magistrati contabili per verificare se sia stato prodotto un danno all’erario.