Roma, assalto al contingente di Polizia e la Caserma dei Carabinieri dopo la sentenza per l'uccisione del tifoso Gabriele Sandri. Condanna definitiva per uno degli indagati
E’ stato arrestato e condotto in carcere in queste ore Roberto Sabuzi, il 57enne tra gli indagati per una sassaiola contro un contingente della polizia e gli assalti alla stazione dei carabinieri di Ponte Milvio, seguiti alle proteste per la sentenza che aveva inflitto 6 anni di carcere al poliziotto Luigi Spaccarotella, per l’uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri, avvenuto a novembre del 2007.
E’ stato condannato a 5 anni e 4 mesi Roberto Sabuzi, uno degli indagati che dopo la sentenza per l’uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri, costata sei anni di carcere all’agente di polizia Luigi Spaccarotella, aveva partecipato ai pesanti episodi di tensioni a Roma, dove decine di ultrà si erano radunati a piazzale Ponte Milvio e intrapreso lanci di sassi e bottiglie contro un contingente della polizia.
Gli stessi manifestanti poi, dopo aver appeso uno striscione di condanna per la sentenza, avevano assaltato la stazione dei Carabinieri di zona e lanciando petardi e sassi contro l’edificio, avevano provocato danni anche ad alcuni veicoli parcheggiati.
Sabuzi a dicembre del 2009 era rientrato tra le condanne inflitte a 18 estremisti di destra, che tra il mese di giugno e novembre 2007, si sarebbero resi responsabili di episodi di violenza avvenuti nella Capitale, tra cui proprio l’assalto alle caserme di polizia e carabinieri.
Tra le pene inflitte c’erano provvedimenti legati a lesioni aggravate, violenza, saccheggio e devastazione. E quest’ultimo reato è stata riconosciuto a Sabuzi con una condanna in via definitiva.
Il 57enne è stato dunque arrestato dagli agenti del Commissariato San Giovanni che lo hanno prelevato nella sua abitazione in Via Modica e tradotto in carcere.
L’omicidio di Gabriele Sandri avvenne l’11 novembre 2007. Il 26enne disc Jockey di Roma perse la vita dopo essere stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco sparato dall’agente di Polizia Luigi Spaccarotella, sull’autostrada A1 presso l’Autogrill Badia al Pino est situato in Civitella in Val di Chiana in provincia di Arezzo durente dei tafferugli tra tifoserie.
Nel luglio 2009, la condanna a 6 anni di reclusione per Luigi Spaccarotella per omicidio colposo con colpa cosciente, scatenò gli episodi che oggi hanno portato alla condanna del Sabuzi.
La condanna di Spaccarotelle, fu poi riformata in appello nel dicembre 2010 e tramutata in omicidio volontario, rivalutandolo in dolo eventuale, e inasprendo la pena a 9 anni e 5 mesi di reclusione
Nel 2012 poi la corte di cassazione, cui la difesa di Spaccarotella aveva fatto ricorso, ribadì il verdetto di secondo grado della Corte d’Assise d’appello di Firenze, confermando la condanna per omicidio volontario.
Dopo dieci anni dal delitto, nell’autunno 2017, a Spaccarotella fu concessa la semilibertà, per poter svolgere attività di volontariato.