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Roma, l’ex caserma dei carabinieri occupata da senzatetto rom

Tra gli occupanti della caserma più donne in stato di gravidanza: denunciate

Ventitré comitati di quartiere avevano chiesto la riapertura della caserma dei carabinieri, a Settecamini: ieri più senzatetto rom, per lo più donne e in stato di gravidanza, l’hanno occupata.

Tra gli occupanti della caserma più donne in stato di gravidanza: denunciate

La caserma di Settecamini da cento anni ospitata nella sede storica di via Rubellia era stata chiusa nel 2018 per infiltrazioni di acqua. Da quel momento per i 150mila abitanti del quartiere romano che si affaccia sulla Tiburtina sono stati dirottati fuori dall’Urbe, a Guidonia Montecelio, per rivolgersi ai carabinieri.

Non solo un territorio abitato da 150mila abitanti è rimasto inservito ed esposto in particolare ai furti, ma addirittura nella caserma ora si sono sistemati dei senzatetto, che come ci è stato indicato sono di etnia rom”, denuncia Khaty Crimeni, avvocato e presidente del Comitato di quartiere di Settecamini.

L’esistenza di un presidio stabile a Settecamini, che detiene una posizione centrale e strategica rispetto al territorio controllato, consentiva un efficace controllo su tutta l’area e la sua presenza svolgeva una funzione rassicurante per i cittadini e deterrente per i malintenzionati”, specifica Crimeni, “Ora ci ritroviamo direttamente l’immobile occupato. E’ inquietante. Siamo letteralmente abbandonati“.

Lo sgombero

Gli abitanti ritengono la riapertura della caserma cruciale: la sede alternativa di Guidonia Montecelio, peraltro in un comune diverso, non consentirebbe di gestire efficacemente le situazioni di emergenza anche in ragione dello stato delle strade.

Vedi la via Tiburtina (i cui lavori di raddoppio sono iniziati da venti ann), via di Casal Bianco, via di Salone e via della Tenuta del Cavaliere.

L’allarme occupazione nella caserma è, però, a breve rientrato. I carabinieri sono subito intervenuti per identificare e allontanare gli occupanti abusivi. Al momento del blitz nella caserma c’erano solo quattro donne rom, subito denunciate per il resto di invasione di edifici pubblici. 

Il caso Infernetto

Intanto Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio, a proposito delle occupazioni abusive di immobili a Roma denuncia un altro caso: “L’allarme occupazioni abusive non suona mai in Campidoglio, ma l’ultimo episodio registrato è più sconcertante del solito: una villetta all’Infernetto confiscata alla mafia e le cui chiavi stavano per essere consegnate dal Municipio X all’azienda pubblica Asilo di Savoia destinandola alla cura e all’assistenza dei disabili, è stata occupata abusivamente”.

Un altro encomiabile risultato della falsa tolleranza accampata sul dormiente colle capitolino”, ha concluso.

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