Arresti a raffica da parte dei carabinieri in una vera e propria guerra quotidiana contro i borseggiatori che infestano soprattutto le zone centrali della città
Proseguono i blitz dei carabinieri contro i borseggiatori costantemente in azione sui mezzi pubblici, autobus e metropolitane, ma anche nei locali pubblici con tavolini all’aperto, preda privilegiata, quest’ultima, dei malintenzionati che approfittano delle distrazioni di turisti e avventori per alleggerirli dei loro effetti personali. Le operazioni di contrasto ai furti sono frutto di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma e hanno condotto all’arresto di 10 persone di nazionalità straniera, ora gravemente indiziate di furto aggravato.
Questi ulteriori interventi rientrano nell’ambito di un presidio permanente di contrasto alla diffusione di reati che producono anche un notevole danno d’immagine al turismo nella città eterna (leggi qui).
I militari della Stazione Roma piazza Farnese, hanno fermato una 14enne, proveniente dal campo nomadi di Castel Romano e sorpresa con in tasca il portafogli di una turista italiana. La giovane si era impossessata dei valori mentre la donna attendeva l’arrivo del convoglio metro B sulla banchina della fermata “Colosseo”.
L’intervento dei carabinieri è stato immediato e si è concluso con una denuncia presentata a carico della minorenne, da parte della turista rimasta vittima del furto con destrezza.
All’interno della stessa stazione della metropolitana B di Roma sono state ammanettate due giovani cubane, dell’età di vent’anni, disoccupate e con precedenti penali adocchiate dai militari del Comando di Roma Piazza Venezia e del Nucleo Scalo Termini che le hanno pedinate sino a quando hanno preso di mira un turista polacco e, dopo avergli sottratto il portafoglio, le hanno condotte in caserma mettendole a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Poco dopo, i carabinieri della Stazione di Roma Macao hanno arrestato in flagranza di reato 3 donne di 33 anni e una di 37, tutte senza fissa dimora e con precedenti penali che, a bordo di un treno della metropolitana della linea “B”, diretto verso il capolinea della stazione Laurentina, sono riuscite a impossessarsi del marsupio appartenente a un turista straniero e contenente denaro contante, documenti personali e varie carte di pagamento. La refurtiva è stata recuperata e riconsegnata alla vittima.
I controlli dei militari dell’Arma si sono concentrati anche in altri contesti particolarmente funzionali ai borseggiatori come i locali e i ristoranti con spazi aperti al pubblico.
Presso un ristorante di via della Croce, gli uomini della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, hanno tratto in arresto due uomini e una donna cubani, rispettivamente di 62, 32 e 37 anni, anche questi con precedenti e che erano stati notati dai militari aggirarsi con fare sospetto tra i tavolini di alcuni esercizi di ristorazione.
Intuito e buone capacità di osservazione di movimenti sospetti hanno permesso di sorprendere e bloccare i tre subito dopo aver derubato una turista straniera della borsa che aveva appeso allo schienale della sedia.
Sono entrati, infine, in azione in largo Gaetano Agnesi, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro che hanno ammanettato, dopo averlo colto in flagranza di reato, un algerino di 31 anni, senza fissa dimora e con precedenti penali.
L’uomo è stato sorpreso mentre si impossessava di un telefono cellulare del valore di circa 1000 euro appartenente a un cittadino romano che lo aveva lasciato incustodito sul cruscotto dell’auto. Lo straniero, approfittando del finestrino dell’auto abbassato e di un momento di distrazione della vittima ha infilato la mano nell’abitacolo e, subito dopo aver afferrato il dispositivo, è stato notato e subito bloccato dai militari che lo hanno tratto in arresto recuperando la refurtiva.
Poiché tutte le persone rimaste vittime di borseggio hanno presentato denuncia contro gli autori dei vari furti, questi ultimi sono stati trattenuti in custodia dopo la convalida dei vari fermi operati dai militari. La minorenne colta in flagranza di reato è stata, invece, accompagnata presso un centro di prima accoglienza della capitale e messa a disposizione del tribunale penale minorile.
Occorre sempre ricordare che tutte le persone indagate nell’ambito di un procedimento penale devono considerarsi innocenti sino all’eventuale pronuncia di una sentenza definitiva di condanna nei loro confronti.
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