Sono quattro, per il momento, le persone indagate dalla Procura di Tivoli per la morte di Stepan, il bambino russo di 8 anni annegato dopo essere stato risucchiato nel vortice del canale di scarico di una delle tre piscine alle Terme di Crotone, nel comune di Palombara Sabina. (leggi qui).
Recapitati i primi avvisi di garanzia alle persone indagate la morte del bambino russo annegato alle Terme di Cretone
Gli avvisi di garanzia sono stati recapitati ad alcuni soggetti coinvolti nell’indagine per omicidio colposo inizialmente aperta dai magistrati contro ignoti. Si tratta di persone responsabili, a vario titolo, di mansioni svolte all’interno della struttura termale. Il recapito degli atti è necessario per consentire loro l’esercizio del diritto di difesa nei confronti di qualsiasi ipotesi accusatoria (leggi qui).
Intanto è stata fissata per domani, lunedì 20 agosto, l’autopsia sul corpo del piccolo Stephan che il papà ha disperatamente tentato, senza riuscirvi, di strappare alla forza esercitata dal risucchio delle acque quando, a fine giornata, sulla vasca teatro della tragedia erano in corso le operazioni di svuotamento e pulitura.
La perizia necroscopica è stata affidata dalla Procura all’Istituto di Medicina Legale dell’Università La Sapienza di Roma. Nella giornata di ieri, sabato 19 agosto, i carabinieri e il personale della Asl Roma 5 hanno, inoltre, effettuato un sopralluogo presso le Terme già sottoposte a sequestro cautelativo. Nel corso dell’intervento sono state anche acquisite le registrazioni delle videocamere di sorveglianza.
La Procura è fermamente intenzionata a ricostruire la dinamica dei fatti. Uno dei principali aspetti da chiarire riguarda le motivazioni per le quali le fasi di aspirazione dell’acqua nella piscina termale fossero iniziate quando all’interno dell’impianto erano ancora presenti dei visitatori.
Ciò che desta ulteriore impressione, sollevando altri interrogativi sulla sicurezza di questi invasi, è il fatto che, dopo il dramma delle Terme di Crotone, ha rischiato di morire a Rimini, in condizioni simili, una ragazzina di 12 anni i cui capelli sono rimasti per alcuni minuti impigliati nel bocchettone di aspirazione della piscina dell’hotel in cui soggiornava con i genitori.
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