Divieto assoluto di fare falò sulle spiagge del litorale per Ferragosto, in campo guardie zoofile, polizia locale e carabinieri
I giovani sono avvisati. E con loro tutti quelli che, almeno a Ladispoli, aspettano con ansia la notte di Ferragosto per scavare buche e accendere interminabili falò sulle spiagge del litorale tirrenico. L’amministrazione locale scende, infatti, in campo per dare piena applicazione alle norme che, in teoria, dispongono un divieto di portata generale sugli arenili della Penisola, inclusa la regione Lazio, ma regolarmente aggirato in occasione dei festeggiamenti per l’Assunzione della Vergine Maria.
Che l’amministrazione locale faccia sul serio è, tra l’altro, testimoniato dal fatto che, all’interno dell’area protetta del Monumento Naturale Palude di Torre Flavia, la notte di martedì prossimo, 15 agosto sarà schierato un contingente eccezionale formato da guardie zoofile, polizia locale della Città metropolitana di Roma Capitale con l’ausilio della Guardia Costiera e dei Carabinieri forestali.
Il presidio all’interno dell’oasi, situata tra l’abitato di Cerveteri e quello di Ladispoli è stato attivato dall’amministrazione per evitare quanto accadde in occasione del Ferragosto dello scorso anno, quando ignoti che furono poi denunciati al Commissariato di Polizia distrussero e poi incendiarono, proprio per alimentare i falò abusivi, le staccionate e i pannelli costruiti con grande dispendio di energie dai volontari per valorizzare con alcune strutture la zona protetta.
Non contenti dello scempio compiuto i teppisti si accanirono anche contro le spiagge di Cretoni e quella del Fratino disseminandole di rifiuti.
L’area naturale beneficia, tra l’altro, del costante presidio offerto dai giovani che prestano il servizio civile volontario nei due comuni all’interno dei quali ricade il territorio soggetto a tutela.
Proprio per impedire che lo scempio dell’anno passato possa ripetersi, l’ente locale di Ladispoli ha ribadito il divieto di accendere falò, riunirsi in assembramenti e abbandonare rifiuti in tutto l’arenile incluso tra Campo di Mare e i resti di Torre Flavia in direzione sud.
Le sanzioni per chi violerà l’ordinanza sindacale sono quelle previste dai regolamenti comunali, dalla delibera della giunta regionale del Lazio n. 613/1997 e dalla legislazione in materia di aree naturali protette (Legge regionale n. 29/1997)
In caso di comportamenti contrari alle norme di protezione dell’ambiente le guardie presenti sul sito avranno facoltà di richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per procedere alla denuncia, in questo caso di rilievo penale, nei confronti di chiunque attenti all’integrità delle strutture presenti in zona.
Il territorio del Monumento Naturale Palude di Torre Flavia, con i suoi 48 ettari è una zona umida di grande importanza per la tutela dell’avifauna migratoria e per la conservazione di una delle rare tracce di quello che, un tempo, fu l’ambiente costiero laziale, con dune sabbiose e un ampio sistema di laghi, stagni costieri e acquitrini, grandi foreste di pianura e una ricchezza faunistica oggi testimoniata solo dall’iconografia e dalla documentazione storica.
L’area ha, inoltre, vinto nel 2014 il premio “Vota l’Oasi più bella dove fare birdwatching” con una votazione, effettutata on line da parte di naturalisti e appassionati iscritti al sito dell’Associazione EBN che si propone la diffusione dell’attività di osservazione diretta e di riconoscimento degli uccelli presenti in natura.
La Palude di Torre Flavia è stata diverse volte teatro di iniziative di volontariato utili a valorizzare un settore di pregiatissimo valore ambientale luogo di elezione, tra l’altro, anche per agevolare la riproduzione di particolari specie aviarie come il Fratino eurasiatico, un volatile appartenente alla famiglia dei Charadriidae. Non ultima, in ordine di tempo, è stata l’azione di presidio e tutela organizzata nell’ambito del progetto RiPartyAmo cui hanno preso parte, nello scorso mese di maggio, 120 studenti che trascorsero l’intera giornata a bonificare le dune invase dai rifiuti portati dal mare (leggi qui).
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